È un'opera poetica intensa in cui Ermanno Spera attraversa la condizione dell'uomo con una voce viscerale e priva d'artifici. Non si tratta della figura paterna in senso stretto, ma del volto collettivo dell'umanità, delle sue ferite, dei suoi amori, delle sue lotte interiori. I versi sono graffi e carezze, pensieri spezzati che seguono il ritmo dell'anima, riflessioni disilluse ma mai rassegnate. Il poeta cammina nei margini della realtà, tra sogno e crudo quotidiano, tra i resti della memoria e le tensioni del presente. In queste pagine, la poesia è parola che resiste, che denuncia, che consola senza retorica. I temi ricorrenti - il tempo, l'assenza, la vecchiaia, la perdita, la rabbia sociale - diventano materia viva, impastata col dolore e con la bellezza. Il risultato è un viaggio nel cuore dell'uomo, in cui la verità non consola ma accompagna, e la poesia si fa atto di sopravvivenza e riconoscimento. È un libro che si muove tra coraggio e fragilità, tra la denuncia e il bisogno di tenerezza. Una silloge che non ha paura di sporcarsi le mani, di nominare l'ombra e di restare nella complessità. Ogni pagina è un invito a guardare in faccia il reale, senza filtri né difese.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:21 agosto 2025
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