Forse non esiste un modo più semplice, piacevole e nello stesso momento dotto, per apprendere con chiarezza le vicende dell' Anello di Wagner. Bernard Shaw è un'altro esempio di autore dimenticato dalle case editrici italiane, il pubblico teatrale del nostro paese non conosce che "Pigmalion" e il testo relativo a questa commedia è nella sostanza l'unica sua pubblicazione oggi disponibile. Ma questo geniale irlandese fu una tale fucina di idee che sarebbe l'ora di rimettere sul mercato qualche cosa che lo renda noto a chi ha meno di cinquant'anni. Dunque "The perfect wagnerite" darà un'ottimo assaggio delle prodezze di Shaw, perchè attraverso questa esposizione animata certo dall'ammirazione per Wagner, ma dove trovano spazio una critica spietata e paragoni di meravigliosa intuizione, chiunque si renderà conto che qualora in futuro assisterà all'Anello si troverà Shaw seduto nella poltrona a fianco la sua. Shaw è incapace di lungaggini e tormenti intellettuali che fanno irrigidire il lettore ponendolo di fronte al dilemma fatale:"vado avanti o lo mando al diavolo ora?....", in lui l'asciuttezza e l'ironia sono come la firma dell'artista. Mentre tutto il mondo pubblica a getto continuo tutta la sua opera e saggi su di lui a non finire, noi attendiamo con ansia almeno qualche briciola......fu pur sempre un premio Nobel.
Il wagneriano perfetto
Uscito per la prima volta nel 1898, "Il wagneriano perfetto" nasce come guida introduttiva alla tetralogia di Wagner. Ma Shaw non si limita a raccontare la trama e a spiegare le pagine musicali: da par suo, interpreta il ciclo di Wagner come una critica alla società capitalista e al potere corrotto del denaro, usando il simbolismo wagneriano per denunciare ciò che percepisce come i difetti della civiltà industriale. Secondo Shaw, L’Anello del Nibelungo rappresenta la brama di potere e il dominio economico che distruggono la purezza e l’innocenza dei popoli e delle persone. Le figure mitiche della saga sono viste come archetipi dei problemi sociali e politici dell’epoca moderna, in particolare il capitalismo, la tirannia e l’inevitabile decadenza di un sistema corrotto. Il libro di Shaw è scritto con un tono ironico e provocatorio, e la sua analisi mescola la conoscenza musicale e teatrale con la sua personale visione politica. Un grande classico per tutti gli appassionati di musica, di letteratura e di storia della politica.
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Edizione:2
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MASSIMO CASTELLI 24 aprile 2009
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