We Free Kings - Vinile LP di Roland Kirk
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We Free Kings
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Descrizione


Un personaggio leggendario, eppure troppo spesso sottovalutato. Sembra una contraddizione, ma di un grande musicista come Roland Kirk si tende a ricordare l’aspetto più bizzarro della sua (grande) arte, quasi a relegarlo in un ruolo un po’ circense, quasi da clown triste. Doppio, anzi multiplo errore – così come era ricca la panoplia degli strumenti che padroneggiava. Questo album del 1967 è una prova lampante del suo genio, e va (ri)ascoltato con attenzione. Costretto dalla cecità a trovare in tempo reale i suoi strumenti (un bizzarro sax contralto dritto chiamato manzello, un altrettanto raro sax soprano – invece – semicurvo di nome stritch, il sax tenore ed il flauto, di cui era maestro e sul quale aveva sperimentato per primo la tecnica dell’”ultrasoffio” più tardi resa celebre da Jan Anderson, flautista con i Jethro Tull) Kirk li teneva t-u-t-t-i al collo, appesi con cordami differenti e riconoscibili al tatto. Non solo: era solito anche suonarne due alla volta, con effetti visivamente incredibili quanto musicalmente straordinari. In questo album del 1962, spalleggiato dallo spumeggiante batterista Charli Persip mentre si alternano al piano Richard Wyands e Hank Jones ed al contrabbasso Art Davis e Wendell Marshall, Kirk sbalordisce già dal brano iniziale: tema esposto da due sassofoni (in contemporanea), seguito da un pirotecnico assolo di flauto. La title track riprende, con un titolo rivendicativo e libertario, la celebre carol natalizia. Ma sono due blues le vere gemme dell’album: una versione (al tenore ed al soprano) del parkeriano “Blues for Alice” e, ancora una volta, un flauto incredibile in “You Did It, You Did It”.

Dettagli

  • Vinile LP
  • 1
13 giugno 2025
0602475813002

Conosci l'autore

Foto di Roland Kirk

Roland Kirk

1936, Columbus, Ohio

Sassofonista e flautista statunitense di jazz. Privo della vista dalla nascita, dopo avere scoperto e ampiamente utilizzato due strumenti in disuso, il manzello (specie di sax soprano) e lo stritch (vicino al sax contralto), riuscì a impiegarli contemporaneamente e spesso unitamente al sax tenore, con effetti di polifonia; per il flauto introdusse l'uso di unire al suono dello strumento il proprio canto. Si rivelò solista singolare ma profondo, teso a un recupero moderno della tradizione nera.

Brani

Disco 1

1 Three For the Festival
2 Moon Song
3 A Sack Full Of Soul
4 The Haunted Melody
5 Blues For Alice
6 We Free Kings
7 You Did It, You Did It
8 Some Kind Of Love
9 My Delight
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