Wolf Hall

Impeccabile

Davvero un bel libro, a tratti non dalla lettura scorrevole ma avvincente, si lascia leggere. Affascinante la vita di Cromwell e della corte di Enrico VIII

Che maestria, che intelligenza. Hilary Mantel è una scrittrice, prima di tutto inglese, che adora il suo Paese in tutti i suoi difetti. Ama gli intrecci e adora aggrovigliarli. Il lettore ne rimane legato, a volte ingarbugliato e fa fatica a districarsi. Soprattutto quando dal libro evaporano i fumi dello scotch trangugiato dalla scrittrice che non vuole abbandonarsi alla noia di Gossop. Avrà sicuramente messo in difficoltà i più capaci traduttori del mondo. L'uso del pronome personale trae spesso in inganno. Ma tant'è ... il libro è pieno di inganni, come la vita.Come la vita di corte, un po' boccaccesca e un po' dantesca. Ma qui si scende all'infermo e non si risale più. Alla Mantel non manca la fantasia, certo la Rowling è inavvicinabile ma la Scozia non è lontana. Qui si capisce finalmente cos'è l'umorismo inglese con buona pace per Martin Amis che a furia di stare in Italia se l'è dimenticato. Si ride, si studia Storia e si impara a conoscere se stessi e gli altri. I personaggi ne escono dipinti dal Picasso cubista: con l'esasperazione dei pregi e dei difetti fisici morali o etici che siano: Dostoevskij è stato un buon suggeritore ma gli abisso dell'animo non sono ancora così limpidi.