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Anno edizione: 2024
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"Moonraker" (1955), terza avventura di 007 scritta da Ian Fleming, è diviso in tre parti: la storia è difatti racchiusa nell'arco di circa una settimana, da lunedì a venerdì. La singolarità di questa missione (e che la rende la meno esotica dell'intero ciclo) è che James Bond, nonostante sia un agente dell'MI6 ovvero i servizi segreti esteri, non mette mai piedi fuori dall'Inghilterra. La trama si dipana tutta tra Londra e il Kent. Parliamo della storia "più ferocemente inglese" di 007, ispirata alla strada di Dover, su cui Fleming aveva guidato per anni quando abitava a St Margaret's Bay, e unite al copione di un film cui aveva pensato per molto tempo. M (il direttore dei servizi segreti britannici) invita Bond nel suo club per sfidare a una lunghissima partita a bridge un misterioso miliardario, Hugo Drax, che pare stia preparando un missile spaziale per conto della Gran Bretagna, il Moonraker. Grazie alla partita a carte, Bond prende le misure di Drax e, quando muore il capo della sicurezza di Moonraker, viene mandato a prenderne il posto per studiarlo più da vicino. Il nuovo antagonista è proprio il diabolico Hugo Drax che, sotto la copertura di magnate e filantropo, si rivela essere un diabolico super-nazista tedesco alleato ai russi per vendicarsi dell'Inghilterra con un attacco nucleare. "Moonraker" è di gran lunga la pellicola di 007 più spettacolare fino a quel momento, e che detenne il record di incassi almeno fino all'esordio di Pierce Brosnan di "GoldenEye" (1995). Sebbene per molti versi il contesto generale (in primis politico e scientifico) risulti superato, quella invece del libro "Moonraker" rimane una lettura assolutamente piacevole...
Moonraler è probabilmente il libro di James Bond meglio riuscito di Fleming. Ambientato in Inghilterra, l'agente 007 questa volta dovrà confrontarsi con un pericoloso scienziato pazzo che non vuole altro che la distruzione dell'Inghilterra e del mondo occidentale. Accompagnato come al solito dalla "bondgirl" del momento, James Bond non avrà vita facile contro le astuzie di Hugo Drax. Per quanto apprezzi in generale le storie di James Bond, purtroppo anche in questo libro appare evidente il razzismo e il maschilismo dell'epoca, che a tratti può essere decisamente fastidioso. Se si riesce a soprassedere tuttavia questo libro è davvero avvincente.
Terzo romanzo della serie Bond, il primo ambientato da Fleming interamente in Inghilterra, abbandonando quell’esotismo che è poi diventato marchio di fabbrica sia dei film che dei racconti, Moonraker è certamente uno dei suoi romanzi meglio riusciti e più accattivanti. Il personaggio James Bond, colto inizialmente nella sua più normale quotidianità, viene per la prima volta tratteggiato minuziosamente e quasi intimamente: una descrizione che affiora in mille particolari, che ce lo rende più umano e interessante, e che finisce per dirci molto anche del suo autore, di cui Bond é inevitabile alter ego. L’ambientazione Britannica giova, inoltre, al tono generale del romanzo, laddove Fleming sembra quasi incrociare i temi tipici della spy story con quelli classici del giallo all’inglese, e dove si lascia andare più volentieri del solito ad un gusto del racconto che certamente ha molto di patriottico. Tutti gli altri elementi classici non ne vengono però ridimensionati: tutt’altro, come può notarsi nella figura di Hugo Drax, uno dei più indimenticabili cattivi della sua produzione, o in quella di Gala Brand, una delle bond girl certamente più affascinanti. Un romanzo coinvolgente e “gustoso”, da assaporare fino all’ultima pagina!
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