Non è un capolavoro ma cresce traccia dopo traccia con un paio di pezzoni che valgono il disco. Gli arrangiamenti sono curati e asciutti ma mai originali, e sanno quindi di già ascoltato. Ma il disco è piacevole e ad alta voce si nota che è stato prodotto veramente bene. Per un fan si Sting come me è un disco ovviamente da tenere. Per chi non ha altro magari ci sono album di Sting molto più imperdibili ma questo si piazza tranquillamente in zona Europa League. Dal mio punto di vista promosso con un 7 pieno
57th & 9th
L’album è stato registrato da Sting con gli storici collaboratori Dominic Miller(chitarra) e Vinnie Colaiuta (batteria) e contiene collaborazioni con il batterista JoshFreese (Nine Inch Nails, Guns n’ Roses), il chitarrista Lyle Workman e la band TheLast Bandoleros.L’album, prodotto da Martin Kierszenbaum, prende il nome dall’angolo dellastrada di Manhattan che Sting percorre tutti i giorni mentre va in Studio a Hell’sKitchen (dove il disco è stato registrato).Sting ha osservato che se c’è un tema nei testi di “57th & 9th” è l’idea del viaggio e delmovimento, concetti che appaiono con maggiore chiarezza nell’autobiografica“Heading South On The Great North Road” e in “Inshallah,”.
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Artisti:
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Supporto:Vinile LP
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Numero supporti:1
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fabrizio 09 gennaio 2025non imperdibile ma...
Disco 1
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