Achille innamorato (Gradus ad Parnassum) - Alberto Savinio - copertina
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Letteratura: Italia
Achille innamorato (Gradus ad Parnassum)
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Descrizione


«Un giorno del 1937, a Parigi,» racconta Savinio «André Breton mi diede lettura di una pagina scritta da lui, nella quale è detto che ... a capo di quella forma d’arte che di poi prese nome di surrealismo, c’è mio fratello Giorgio de Chirico e ci sono io». Affermazione lusinghiera, che Savinio sente però il bisogno di commentare in modo significativo: «il [mio] surrealismo, come molti miei scritti e molte mie pitture stanno a testimoniare, non si contenta di rappresentare l’informe e di esprimere l’incosciente, ma vuole dare forma all’informe e coscienza all’incosciente». Esempio felice di questa «volontà formativa» sono i racconti di Achille innamorato, apparsi per la prima volta nel 1938, nei quali il gusto dell’autore per le associazioni folgoranti, le deformazioni oniriche e le scenografie mitologiche è saldamente sorretto da una scrittura di straordinaria qualità inventiva, da una lingua al tempo stesso duttile e profonda, precisa e sorprendente. Indimenticabili – oltre al gargantuesco Achille che, al ricordo dell’amata Ifigenia, spacca in un singhiozzo la montagna nella quale è imprigionato, e con le sue lacrime inonda città e campagne – saranno così l’incontro al Polo Nord con gli dèi immortali, quello con Nerone nei panni di un insopportabile gigione catarroso, e il funerale marino della bambola assassinata; ma anche l’improbabile storia d’amore fra la statua dell’ingegnere e il naufrago commendatore De Magistris, e l’addio ad Apollinaire che parte per la guerra con l’ardimento di un eroe antico, nonché certi bozzetti di irresistibile comicità «surreal-borghese», come il fiero suicidio del vecchio pianoforte a coda della figlia del cavalier Putignani. Maestro del grottesco e dell’inquietudine, capace insieme di ironia e di sommessa pietà, Savinio riesce, ancora una volta, a farci partecipi di quel «felice stupore» che, in lui stesso prima che nel lettore, sanno suscitare queste figure che sembrano venirgli incontro «come da un altro mondo».

Dettagli

10 giugno 1992
220 p.
9788845909252

Conosci l'autore

Foto di Alberto Savinio

Alberto Savinio

1891, Atene (Grecia)

Alberto Savinio è stato uno scrittore e pittore italiano. Fratello del pittore Giorgio de Chirico, passò la propria infanzia in Grecia, dove si diplomò in pianoforte e composizione; poi proseguì i suoi studi a Monaco e quindi si trasferì, nel 1910, a Parigi, dove visse per quattro anni. Insieme al fratello frequentò gli ambienti surrealisti legandosi d’amicizia con Apollinaire e fondando il movimento musicale del «sincerismo» (1914), che teorizzava una musica «non armonica». Nel medesimo anno pubblicò il poema drammatico Chants de la mi-mort, che inaugurava quel registro onirico e grottesco che sarà tipico della sua opera. Nel 1916 uscì sulla «Voce» Hermaphrodito, una sorta di diario fantastico...

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