In bilico tra le ombre di Lolita di Nabokov e le atmosfere perturbanti del cinema di Lanthimos, Ada brucia è una favola nera narrata con lucidità spietata. In un contesto sospeso, dove ogni convenzione sembra rovesciarsi, il concetto stesso di amore si trasforma e si distorce. Durante una festa di paese, Rino rapisce la piccola Ada, che ha appena nove mesi. Convinto di amarla, la cresce nel totale isolamento, imponendole un mondo fatto di regole arbitrarie e menzogne; tra tutte, la convince che non può camminare fuori casa senza scarpe, altrimenti si brucerebbe, mentre lui esce liberamente grazie all’ennesimo inganno. Ada cresce così in una gabbia dorata che ha i contorni del sogno ma l’essenza del carcere, interrogandosi sul significato dell’amore. Leggere questo libro è stata un’esperienza viscerale: un vero pugno nello stomaco. Ho dovuto affrontarlo a piccole dosi, perché la storia è disturbante e a tratti insopportabile nella sua crudezza. Eppure la scrittura della Trevisan è sorprendentemente ipnotica, capace di avvolgere anche quando i temi respingono. Ci si ritrova immersi nella psiche deviata di Rino al punto da faticare a riemergere a fine lettura. Fortunatamente, pur essendo ossessionata e di parte, la narrazione non romanticizza mai la relazione. (Non ho potuto non pensare al caso di cronaca di Natascha Kampusch). Un romanzo che affronta l’ambiguità dolorosa della sindrome di Stoccolma, dei rapporti di coercizione e delle dinamiche tra vittima e carnefice. Crudo, commovente e originale, per tematiche e intensità mi ha ricordato Il mostro pentapodo e Una storia crudele, pur mantenendo un’identità tutta sua. Una storia tremenda, raccontata benissimo. Consigliata, ma non per tutti i lettori.
Ada brucia. Storia di un amore minuscolo
Rino rapisce la piccola Ada durante una festa patronale. Persuaso di amarla, la costringe in casa: così Ada cresce con lui, senza mai uscire, convinta di non poter toccare l’erba e il pavimento fuori perché priva delle scarpe che le impedirebbero di bruciarsi. Il mondo che Rino plasma per Ada, sfumato tra sogni e menzogne, è un carcere perfetto, nel quale la giovane vive senza troppo chiedersi cosa c’è oltre, interrogandosi sulla parola amore e su quello che succede quando si cresce. Dopo tredici anni, però, quel mondo crolla: Ada viene salvata, Rino processato. Il resto delle loro vite è attesa. Questa è una favola oscura raccontata in piena luce, che con sorprendente delicatezza mostra quanto sia difficile distinguere tra amore e dipendenza.
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Lingua:Italiano
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Pagine_e_inchiostro 23 settembre 2025Ada brucia
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Sol Lamarina 01 settembre 2021
Un libro tra il disgusto e la commozione. sarebbe riduttivo definire il romanzo come la storia di un pedofilo e della sua vittima con sindrome di Stoccolma. per quanto disgustoso e agghiacciante, il racconto è una 'malata' storia d'amore. Non c'è violenza (fisica, verbale o psicologica), ma all'apparenza 'amore'! difficile consigliarlo; la scrittura scorrevole e fluida, ma la storia è raccapricciante. Merita una lettura...
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