Non esiste il “disturbo” mentale assoluto, avverte Stefano Vicari nel suo ultimo libro “Adolescenti Interrotti”. Le tante storie che il professor Vicari racconta nel libro testimoniano che “la sofferenza psicologica assume forme e modi di presentazione che cambiano a seconda della persona, della sua storia, delle relazioni che l’accompagnano e del contesto di vita”. Ogni storia è individuale. Ogni dramma unico. Vicari ci introduce nel mondo problematico degli adolescenti in cui egli si muove con l’autorità di uno dei più autorevoli neuropsichiatri infantili del nostro Paese. Il disturbo mentale va analizzato solo attraverso la esperienza e la sofferenza delle ragazze e dei ragazzi che lo vivono. Coerente con questa impostazione, in “Adolescenti Interrotti” ad ogni analisi della specifica forma che assume il disagio mentale, si accompagna la storia concreta di chi la sofferenza la vive. Sono i ritratti dei giovani pazienti che Vicari incontra all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. La sofferenza di cui il mondo degli adulti stenta a rendersi conto. Forse, osserva con amarezza Vicari “abbiamo smesso di guardare chi ci sta vicino”. Nelle parole di Vicari c'è l’invito a non dimenticare che, da almeno un decennio, il numero di ragazze e ragazzi investiti da disturbi mentali è in costante crescita, . Vicari insiste su un punto: occorre intercettare il disagio prima che sia troppo tardi. Questo il suo assillo. Negli ultimi decenni, tra mille difficoltà, una nuova sensibilità si è fatta strada nei riguardi della malattia mentale. E tuttavia ricorda Vicari, il nostro Paese non dispone ancora di “una politica per la salute mentale anche in età evolutiva, capace di porre al centro il diritto alla cura del bambino e dell’adolescente con disturbo psichico”. “Adolescenti Interrotti”, il libro di Stefano Vicari aiuterà a battersi per questo obiettivo di civiltà.
