Un oscuro pubblicista di provincia scrive articoli per una rivista letteraria perduta, proponendo recensioni di libri (ancora) inesistenti. Nei suoi scritti si delinea un forte timore per il futuro del libro. Digitalizzazione forzata, censura e riscrittura, influenza delle nuove tecnologie, che altro non sono che il passato che torna sempre uguale, nella sua visione hanno ormai avuto ragione del vecchio mondo a stampa, segnato dall’opera distruttrice del fuoco e dei bibliotecari.Quando l’articolista scompare, al curatore dei suoi scritti non rimane che tentare di ordinare le carte a lui affidate, seguendo il segno di vicende che corrono tra latitudini meridionali, topografie parigine e qualche altro dove di quella “immensa, ricorsiva Lucania che è il mondo”, approntarne un indice e soccorrere con annotazioni le note stesse dell’autore, assicurare alla raccolta un titolo. Ma cos’hanno in comune queste costruzioni visionarie, cosa si nasconde nell’agitarsi del fondo dell’animo dell’autore, per quel che questi crede d’aver letto, compreso o frainteso? Una storia romantica, d’anarchia e bibliofilia, o soltanto un sogno, nell’ipogeo della notte? Unica traccia, forse, un calligramma.
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Anno edizione:2025
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