"Qualunque destino,per lungo e complicato che sia,consta in realtà d'un solo momento:il momento in cui l'uomo sa per sempre chi è." Borges è un visionario ed un maestro:prende le vite degli uomini e ne illumina un istante,portandolo sul palcoscenico che la sua fantasia ha creato.Il suo tono fatalistico e un pò oscuro ci apre mondi sconosciuti e inquietanti portandoci a riflettere su ciò che si cela dietro l'apparente linearità del mondo.Un libro da leggere, che attraverso una serie di racconti, tocca in modo del tutto originale i temi universali che accompagnano l'esistenza di ogni uomo:il dolore,il destino,la morte,la pazzia,il tempo e l'eternità.
Aleph. Ediz. 70° anniversario
Scopri gli altri libri della collana UE70 Settant’anni di storie e idee
La storia editoriale di Jorge Luis Borges è in qualche modo anomala. Argentino “di nascita e di temperamento”, come lui stesso amava dire, lo scrittore si distingue per l’enorme erudizione e per un’eleganza nella prosa che ha un sapore quasi europeo.
Non è un caso, infatti, che incontri il successo prima in Europa (tra Italia, Francia e Spagna) e solo in un secondo momento in America, spinto dalla crescente ammirazione dei lettori, che lo accostano a figure come Kafka e Joyce. È Feltrinelli a pubblicare, nel 1959, L’Aleph, titolo seminale della sua poetica in cui si riflette un’idea di letteratura come frattale dell’immaginazione, confine tra intuizione e poesia. È una raccolta di racconti che non smettono di essere letti e citati, a partire dal sottile Lo Zahir per arrivare a capolavori come L’uomo sulla soglia e Il morto. Attraversando le architetture paradossali di questi testi, si arriva al racconto che dà il nome al libro, dove la scrittura di Borges ci tuffa pienamente nel dedalo dell’intelletto mettendoci di fronte all’Aleph – oggetto che contiene tutti i luoghi del mondo. Di questo luogo-nonluogo Borges affronta l’impossibilità, e lo fa con una penna che acquista la fermezza dei Vangeli senza rinunciare alla germinazione di immagini, di cortocircuiti, di stimoli per cui si è resa nota in tutto il mondo. “
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GIOVANNA BIANCO 10 dicembre 2010
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FRANCESCO PELLICCIO 07 agosto 2010
Raccolta di racconti brevi (o brevissimi) meno nota de "Finzioni", l'Aleph non ha nulla da invidiare all'opera principale di Borges. Simili tematicamente i racconti risultano essere talora addirittura più maturi e vari per quanto vertano sulle tematiche basilari di Borges: l'eternità, l'infinito, l'assoluto, la morte, l'arte, il coraggio e la viltà. Con una scrittura per lo più paratattica, ma capace di raggiungere profondità assolute, Borges passa, senza curarsi troppo della veridicità, dalla Grecia antica, alla Germania, al Sud America, in giro nel tempo e nello spazio, in una realtà di simboli e di cose "poche ma eterne", come nell'immensità della Pampa, in racconti che sanno affascinare. In un continuo gioco di specchi e di rimandi, si scopre l'identità di un barbaro e di un'inglese fatta prigioniera dagli indios, si affronta con rapidi squarci l'infinito, si prova ad immaginare l'identità di Omero e di Averroè. Sublime.
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