L' alibi era perfetto (DVD) di Fritz Lang - DVD
L' alibi era perfetto (DVD) di Fritz Lang - DVD - 2
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L' alibi era perfetto (DVD)
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Descrizione


Il proprietario di un giornale vuole fare una campagna contro la pena di morte. Per dimostrare l'ingiustizia e l'immoralità della soluzione penale convince il futuro genero ad autoaccusarsi dell'omicidio di una ballerina rimasto senza colpevole, per dimostrare, portando prove dell'estraneità dello scrittore, la fallibilità del giudizio umano.

Dettagli

1956
DVD
8023562011309

Informazioni aggiuntive

  • A & R Productions, 2017
  • A&R Productions s.a.s.
  • 81 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0);Inglese (Dolby Digital 2.0)
  • Italiano
  • Wide Screen

Valutazioni e recensioni

  • Patrizia

    E' una pellicola molto particolare, dal taglio semidocumentaristico, che tende a sottolineare l'aspetto più controverso della pena di morte. Un giornalista, d'accordo con il proprietario del suo giornale, allestisce una perfetta messinscena allo scopo di farsi arrestare per omicidio e condannare alla pena di morte, riservandosi ovviamente di dire la verità al momento opportuno e dimostrare quindi quanto anche le situazioni apparentemente più inconfutabili possano risultare ingannevoli. Ma non tutto sembra andare come progettato. Al di là della trama, Lang pone allo spettatore, con un film breve (circa 70 minuti) ma efficace, l'antico e controverso quesito sulla liceità della pena di morte e lo fa con la consueta maestria: con un'ottimo bianco e nero, attori perfettamente in parte e un finale comunque degno dei migliori polizieschi. Doppiaggio d'epoca e soprattutto versione inglese sottotitolata

Conosci l'autore

Foto di Fritz Lang

Fritz Lang

1890, Vienna

"Regista tedesco di origine austriaca. Studia al Politecnico di Vienna, ma viene presto attratto dalle discipline umanistiche, in particolare dalle arti figurative, e si iscrive all'Accademia di belle arti di Monaco. Comincia a viaggiare per l'Europa, vivendo come pittore ambulante, ma allo scoppio della prima guerra mondiale è arruolato nell'esercito e viene ferito in battaglia. È durante la convalescenza che si accosta alla scrittura cinematografica. Dopo aver realizzato per il produttore E. Pommer la sceneggiatura di Matrimonio al club degli eccentrici (1916), diretto da J. May, nel 1918 passa alla regia con Halb-Blut, e l'anno successivo con Der Herr Der Liebe (1919), seguito subito dopo da I ragni (1919), film a episodi ambientato in varie parti del mondo. Non abbandona però la scrittura,...

Foto di Joan Fontaine

Joan Fontaine

1917, Tokyo

Nome d'arte di J. de Beauvoir De Havilland, attrice statunitense. Segue corsi di recitazione in California ed è scoperta dal produttore J. Lasky durante una rappresentazione teatrale al Capitol Theatre di Hollywood. Esordisce nel cinema con No More Ladies (Basta donne, 1935) di E.H. Griffith, ma gli inizi della sua carriera sono frustrati dai successi della sorella maggiore, Olivia De Havilland. Non si perde però d’animo ed è dapprima scritturata nella caustica commedia Donne (1939) di G. Cukor, poi scelta come protagonista di Rebecca, la prima moglie (1940) di A. Hitchcock, in cui impersona la fragile sposa di un ricco gentiluomo di campagna ossessionata dal ricordo della prima moglie scomparsa. L’anno dopo Hitchcock la vuole ancora protagonista nel suo nuovo thriller Il sospetto, e l’interpretazione...

Foto di Barbara Nichols

Barbara Nichols

1929, Jamaica, New York

Nome d'arte di B. Nickerauer, attrice statunitense. Ballerina esotica e fascinosamente bionda, più d'una volta nella sua carriera si produce in seducenti spogliarelli. Quando non si toglie i vestiti, impersona prostitute, amanti di gangster o donne a caccia di marito, ma all'occasione si dimostra anche una brava attrice drammatica in grado di caratterizzare i suoi personaggi con una sottile autoironia. Debutta nel 1954 nei panni della ballerina bionda in La magnifica preda di O. Preminger, ma le sue migliori interpretazioni sono del 1957 in Pal Joey di G. Sidney e Piombo rovente di A. Mackendrick.

Foto di Dana Andrews

Dana Andrews

1909, Collins, Mississippi

Propr. Carver Daniel A., attore statunitense. Dotato di un'espressione sicura, da uomo di solidi principi e capace di comando, viene utilizzato dal cinema statunitense classico prevalentemente in ruoli molto caratterizzati, per quanto spesso stereotipati, di uomo onesto e coscienzioso. Dopo l'esordio in L'uomo del West (1940) di W. Wyler, ottiene una piccola parte in La palude della morte (1941) di J. Renoir. Il primo ruolo veramente impegnativo arriva però con Vertigine (1944) di O. Preminger, film cult del genere noir, in cui veste i panni di un ufficiale di polizia ossessionato dall'indagine sull'atroce assassinio di una donna. Nel successivo I migliori anni della nostra vita (1946) di W. Wyler è un pilota reduce di guerra che si ritrova senza lavoro, disilluso e tradito dalla moglie. Continua...

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