"Giulio Einaudi detestava un sacco di cose, amava un sacco di cose e aveva un sacco di fissazioni. E tutti questi sacchi io li ho portati in giro per una dozzina di anni. Se ne imparano di cose su una persona, in dodici, tredici anni. Specie se le fai da autista." Chi parla è Mimmo Fiorino, l'autista personale di Giulio Einaudi. In queste pagine rievoca la sua esperienza al fianco dell'editore: dalla routine quotidiana alle trasferte impreviste. Ricorda gli incontri con scrittori e intellettuali come Rigoni Stern, Vassalli, Yehoshua, Bobbio, Natalia Ginzburg. E poi descrive lo speciale rapporto intessuto con il "capo": "Mi sento un po' come se avessi fatto da autista alla storia della letteratura degli ultimi decenni, seppure scritta in modo diverso dai manuali scolastici". Leggere le memorie di Fiorino è come ripercorrere le vicende culturali di uno scorcio di Novecento. Raccontate da chi, a quella letteratura, ci si è seduto davanti.
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Anno edizione:2011
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