Althénopis - Fabrizia Ramondino - copertina
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Letteratura: Italia
Althénopis
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Descrizione

Un esordio tardivo ma folgorante, con un’attenzione speciale per le figure femminili, che rivelò lo straordinario talento narrativo di un’autrice come Fabrizia Ramondino che, nel giro di pochissimi anni, sarebbe stata riconosciuta come una delle scrittrici più interessanti e stimate della sua generazione.

«Althénopis è qualcosa di diverso dai tanti romanzetti che si scrivono oggi, c’era un vissuto e c’era anche un tentativo di interpretazione culturale, antropologica, sociologica della realtà». - Goffredo Fofi

«Fabrizia Ramondino trova il centro del suo canto in un altrove letterario che riconosciamo come mitico, colto e fiabesco. In Althénopis, splendido e importante, lo sguardo dell’infanzia
taglia in due una Napoli antica e misteriosa».
- Nadia Terranova

«Un romanzo memoriale ed elegiaco, viscerale e riflessivo, polifonico e “femminile”. Una rappresentazione corale e lievemente straniata di Napoli». - Filippo La Porta

«Un caleidoscopio di narrazioni, e quindi persone, luoghi, fatti, aneddoti, rammemorazioni, che rivela subito la grandezza della scrittura di Fabrizia Ramondino». - Alessandro Leogrande


Mentre la seconda guerra mondiale volge al termine e da Napoli giunge il grido di una città martoriata, a Santa Maria del Mare, paesino immaginario di poche anime annidato sulla costa, la protagonista di Althénopis trascorre le sue giornate tra giochi infantili e divertenti avventure. La piccola appartiene a una famiglia bizzarra, giunta lì dall’esotica isola di Porto Quì: il padre diplomatico è sempre in viaggio, la madre, donna algida e distante, è assillata da continue emicranie e la nonna, figura onnipresente e piena di fascino, è avvolta da un’aura di mistero dai contorni quasi onirici. Nell’esistenza quotidiana della bambina, ai parenti e agli amici si alterna la presenza degli “scugnizzi”, che rubano gli spiccioli ai passanti nella piazza del paese. Nonostante in casa si disapprovino certi comportamenti, la piccola, ignorando un atteggiamento che non le appartiene, si lascerà coinvolgere in mille peripezie mischiandosi con i coetanei di ogni ceto sociale, sospesa tra l’ingenuità dell’infanzia e le incomprensibili stranezze dell’età adulta. Quando all’improvviso il padre muore, la famiglia è costretta a trasferirsi altrove e viene ospitata da diversi parenti prima di stabilirsi definitivamente a Frasca. La ragazza, nel frattempo, diventa donna e all’inizio degli anni Cinquanta decide di intraprendere un misterioso e solitario viaggio al Nord. Al ritorno, il confronto con la madre, sempre più sola e bisognosa di attenzioni, sarà inevitabile, facendosi presto scontro drammatico e portando alla luce dinamiche complesse rimaste latenti troppo a lungo. Con una prosa densa, viscerale, in grado di aprirsi a realtà anche molto distanti, Althénopis, uscito per la prima volta nel 1981, e impostosi subito all’attenzione della critica, si muove in maniera disinvolta e trasversale tra ambienti domestici teneramente ricostruiti e tensioni esistenziali ancora da esplorare. Con una lingua ricca, incisiva e piena di sfumature, il romanzo, in cui il racconto autobiografico si trasfigura in qualcosa di più alto, scava nei rapporti familiari con una prosa raffinata che talvolta si fa lucida critica sociale.

Dettagli

31 marzo 2023
318 p., Brossura
9791259671417

Valutazioni e recensioni

  • Sussurri_tra_le_pagine
    Premio Napoli 1981

    Una scrittura densa, evocativa, ricercata e colta, ma sempre diretta e dal forte impatto. Una sinfonia di parole sapientemente accostate, completata dalle note che integrano e arricchiscono la narrazione, consentendo di cogliere un sottotesto nascosto tra i sostantivi primitivi, che profumano di terra, parlano d'infanzia e portano con sè il carico dei ricordi. "Althénopis" é poesia. Un'opera che richiede lentezza. Un'ode ai profumi, agli scogli, ad una terra di agrumi, al borgo della Marina, alle onde, al mare, ai legami eterni che talvolta si nascondono nelle parole piú ostili, alle ingenuità dell'infanzia che non é mai subdola, alla vita, che in fondo é un cerchio e riconduce tutti al punto di partenza. "Ormai non si parlavano più con parole, la Figlia e la Madre, ma per segni. E i segni erano torbidi, un Logos maligno, escresciuto alla ragione, alla temperanza. La Madre parlò sulla porta di ingresso con un abbraccio fragile, come il penultimo cerchio nell'acqua fatto dalla pietra. Quante volte avevano giocato, e crudele era il gioco, circuiva le radici della vita." SEGUIMI SU INSTAGRAM: SUSSURRI_TRA_LE_PAGINE

  • Denny1416
    Un'immersione nella natura

    Le premesse di questo libro sono praticamente eccellenti, lo stile di scrittura sembra essere quasi perfetto, le descrizioni dei luoghi e della natura sono così precise, evocative, nostalgiche e cariche della meraviglia di un bambino, eppure ad un certo punto ho cominciato ad annoiarmi. Leggevo la minuziosa descrizione delle piante e poi quella dei fiori, poi quella dei luoghi e poi quella di un parente, dopo quella di un altro parente ancora e a un certo punto mi son chiesta “E quindi? Dov’è che vuole arrivare precisamente? Quali sono i suoi pensieri intimi? Perché ha deciso di raccontarmi tutto questo?”. Mi è sembrato di vedere una serie di fotografie senza collegamenti tra loro e di sentire, per ognuna di queste, l’autrice spiegare cosa vi era raffigurato, senza però raccontarmi di come si è sentita in quel dato momento.

Conosci l'autore

Foto di Fabrizia Ramondino

Fabrizia Ramondino

1937, Napoli

Fabrizia Ramondino si è impegnata nell'azione sociale collaborando al Movimento Insegnanti Medi di Milano nel '68 e nel '69 al Centro di coordinamento campano, esperienza dalla quale è scaturito Napoli: i disoccupati organizzati (1977). Althénopis (1981) segna l'inizio della sua produzione narrativa, che conta alcuni romanzi e una raccolta di racconti (Storie di Patio, 1983). Con Andreas F. Müller ha curato il volume Dadapolis, Caleidoscopio napoletano (1989), raccolta delle impressioni e dei giudizi che sono stati dati nel tempo sulla città di Napoli. Il suo impegno sociale e politico è tornato attuale nel sostegno alla lotta di liberazione per il Saharawi e nel libro Passaggio a Trieste, in cui ripropone le testimonianze raccolte dalle ospiti del Centro...

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