Le prime frasi del romanzo:
Parte prima
L'INCONTRO DELLE MENTI
Giovedì 17 aprile 1986
"Non dire sciocchezze, cara, no che non ci sarà una guerra atomica."
...
"Sono quasi all'uscita 21. Dovrei essere a Coventry tra una ventina di minuti. Devo fare un salto all'università."
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"Quello che dice lui, scòrdatelo. Parla a vanvera. Il mondo è governato da persone equilibrate e ragionevoli, proprio come me e te."
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"Anche tu mi manchi. Baciami Peter. Digli che..."
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"Cosa? No, un pazzo m'ha tagliato la strada. E 'sti altri che vanno minimo a 160. Fatemi capire perché la polizia non li ferma."
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"Non so se ho tempo di andarlo a trovare. Non se voglio tornare a casa stasera."
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"E poi, cosa ho da dirgli? Sono anni che non ci vediamo. Sì e no mi ricordo com'è fatto."
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"No. Non capisco perché dovremmo lasciargli usare il nostro cottage. Ce lo siamo comprato per noi, non per darlo in mano a estranei."
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"In che senso, t'è sembrato strano?"
...
"Ma te l'ho detto tesoro, parla a vanvera. E anche tu. La Libia, la Siria, l'America, la Russia: è una situazione complicatissima. Se veramente pensi che il mondo intero si vada a cacciare in una guerra, beh, allora... ma sì, certo che torno stasera."
...
"E va bene, dammi l'indirizzo."
...
"Sì, ci faccio un salto stasera, appena finisco all'università. Perciò arrivo a casa non prima delle dieci. Forse anche più tardi. No, trovarlo lo trovo: ho la pianta."
...
"Adesso sta' calma. E non guardare il telegiornale se ti dà ansia. Scordati quella telefonata."
...
"Per il cottage gli spiego io. Ma secondo me non ha niente. Avrà lavorato troppo, ecco tutto. Sai come sono gli studenti, non combinano un tubo per settimane intere e poi fanno le nottate."
...
"Tranquilla. Me lo ricordo."
...
"Anche a te."
...
"Bacino bacino."
*****
Ted imboccò l'uscita 21 e s'immise sulla M69. La prima cosa, questo ormai lo aveva capito, era mantenere buoni rapporti con i clienti. Aveva poche speranze di fare nuove vendite lì all'università, ma era passata qualche settimana dal precedente colloquio con il dottor Fowler, e voleva verificare che il nuovo sistema funzionasse come si deve. Previa occhiata davanti a sé per controllare che la corsia centrale fosse sgombra, lasciò che lo sguardo guizzasse al sedile accanto, allo schedario nel quale raccoglieva i profili personali dei suoi clienti. Con la mano sinistra voltò i fogli fino a raggiungere la F. Fowler, Dr Stephen. Sposato. Due figli: Paula e Nicola. Nicola era stata dal dentista il 24 marzo. Due estrazioni. Ecco, questo era già uno spunto per l'attacco. ("Steve! Che piacere rivederti. Ho pensato, adesso faccio un salto lì in zona e vado a trovarlo... La consorte e la prole come stanno? Non mi dire che Nicky ha ancora problemi con i dentini! Ah menomale, mi fa piacere...")
Arrivò al campus poco prima delle cinque, ma il Dr Fowler era andato via. Un bigliettino sulla porta diceva che era disponibile a ricevere l'indomani mattina.
Ted fece a ritroso l'ingarbugliato itinerario fino al parcheggio auto, sorpreso di ritrovarsi a godere la luce del tardo pomeriggio e l'esperienza insolita di essere circondato da persone più giovani. Quando fu alla macchina non salì immediatamente; si sedette invece sul cofano e si guardò intorno.
All'incontro con il Dr Fowler si era preparato con l'assoluta dedizione che da ultimo gli era valsa, per la seconda volta consecutiva, l'ambito premio aziendale "Venditore dell'Anno", cosicché solo adesso era in grado di ripensare seriamente alla telefonata di Katharine. Davvero non aveva nessuna voglia di rivedere Robin: l'avesse avuta, sarebbe andato a trovarlo prima, approfittando di una delle sue tante visite all'università. E men che mai voleva mettersi nella condizione di dover badare a lui se realmente, come riteneva Katharine, c'era qualcosa che non andava.
E poi, e poi, lei esagerava sempre.