«Anche noi siamo cittadine». Quali diritti politici per le donne nella Rivoluzione Francese? Ediz. ampliata
La seconda edizione presenta ulteriori approfondimenti, documenti e apparati bio-bibliografici rispetto alla prima, con prefazione di Roberto Martucci. Con la Rivoluzione Francese (1789-1799) le donne si impossessano sia dei mezzi giuridico-istituzionali e della pratica democratica (come redigere progetti di legge e regolamenti, indirizzare petizioni alle Assemblee), sia del linguaggio promosso dall'Illuminismo e concretizzato dalla Rivoluzione (ragione, diritto naturale, libertà, uguaglianza, rappresentanza). Al contempo il dibattito sul diritto di voto alle donne durante la Rivoluzione è molto più ricco di quanto la storiografia abbia evidenziato, sebbene prevalga la scelta di non riconoscerlo per due motivi: la convinzione che le donne siano già rappresentate dal capofamiglia, l'idea che siano destinate alla cura e all'educazione dei principi rivoluzionari nel contesto domestico in virtù della naturale funzione di genitrici (mère républicaine). Le francesi (e alcuni rivoluzionari), invece, proprio in nome della specificità della maternità (mère citoyenne) rivendicano la loro ammissione alle Assemblee.
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Edizione:2
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Anno edizione:2023
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