L'anfiteatro e la bambina impertinente

Premetto che posseggo tutta la discografia della Consoli e che continua a piacermi, e tanto. Ho avuto occasione d'ascoltare questo album più volte e ad ogni ascolto mi è sembrato più orrido: si riduce un'orchestra a fare accompagnamenti da piano-bar che se eseguiti con una tastiera avrebbero reso nello stesso modo. Vista l'evoluzione musicale di Carmen ritengo che quest'opportunità le sia arrivata troppo presto, sprecandola. Ascoltate gli album di Noa oppure di Víctor Manuel con orchestra (persino quello di George Michael) per capire il senso di suonare con una formazione di professori.

Niente di più meraviglioso poteva nascere dall'unione di un genio sublime e della potenza espressiva di un'orchestra. La drammaticità dei testi esplode, impregnando ancor di più di passione, le antiche mura del teatro di Taormina. Questa meravigliosa raccolta è certamente una delle opere più raffinate della discografia di Carmen Consoli. Per niente stanca,Parole di burro, Venere, Blunotte, Geisha, L'ultimo bacio, In bianco e nero, Confusa e felice, Equilibrio precario, Bonsai #2, Amore di plastica, In funzione di nessuna logica, Amado mio, Quattordici luglio, Contessa Miseria L'album offre una suggestiva rivisitazione in stile Unplugged dei più bei brani della cantantessa, da apprezzare tutta d'un fiato, proprio come una qualunque opera teatrale. Buon Ascolto!