Anfitrione. Testo latino a fronte - T. Maccio Plauto - copertina
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Letteratura: Italia
Anfitrione. Testo latino a fronte
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Descrizione


Giove assume le sembianze di Anfitrione e giunge a Tebe accompagnato da Mercurio, che ha preso a sua volta le sembianze di Sosia, servo di Anfitrione. Alcmena, che pensa di avere accanto suo marito, lo accoglie nel talamo. Il vero Anfitrione arriva all'alba, mentre il falso se ne va. Si viene così a creare una situazione intricatissima in un girotondo vorticoso di veri e falsi Anfitrione-Sosia, in cui il vero Anfitrione comincia a nutrire seri dubbi sulla fedeltà della moglie. La commedia si conclude all'improvviso con la notizia che Alcmena ha partorito due gemelli, uno figlio di Giove e l'altro di Anfitrione.

Dettagli

23 ottobre 2002
224 p.
Amphitruo
9788817100236

Valutazioni e recensioni

  • ROSI
    Anfitrione. Testo latino a fronte

    divertente, da leggere sicuramente

  •  Giuliano
    Una fortuna rara

    Vi è poco da dire sul testo in sé: spiritoso, divertente, perfetto esempio di come la letteratura (soprattutto antica) non sia necessariamente una noia mortale. Il valore dell'Anfitrione però sta negli spunti di riflessione di cui è ricco: citerei la condizione degli schiavi nell'Antica Roma, o anche i limiti dell'essere umano in quanto tale… insomma, una commedia degna del prestigio che ha.

  • Onestamente questa commedia non ha difetti. Certo magari si può criticare l'edizione, da ricontrollare sul piano filologico, ma di per sé l'opera è eccezionale e cattura il lettore fino alla fine. Incredibile pensare che fu composta prima di Cristo, redentore di tutti i mali. Bellissimi gli interventi divini di Giove e di Mercurio,c he si sostituiscono al povero anfitrione e al povero Sosia. Meglio ancora che nei Menecmi qui il tema del doppio è gestito benissimo, lasciando anche alcune traccedi inquietudine. E' come se Plauto, stanco di essere solo comico, si ergesse al grado di tragediografo. Riuscendoci perfettamente, sia chiaro. Consigliatissimo, soprattutto per chi pensa che la letteratura latina sia buona solo per la muffa: molto meglio di tante sitcom alla Cesaroni o robacce varie.

Conosci l'autore

Foto di T. Maccio Plauto

T. Maccio Plauto

Plauto è stato un commediografo romano, tra i più prolifici dell’antica latinità. Fu un esponente della palliata, genere teatrale ideato da Livio Andronico.Nacque a Sarsina (nell’attuale Romagna) nel 255 a. C. circa, e morì (forse) a Roma nel 184 a. C.Della sua vita si sa molto poco e, probabilmente, la maggior parte delle nozioni sono leggendarie. Sappiamo che era un cittadino libero (e non uno schiavo come narra la leggenda) e, secondo lo storico Varrone, faceva l'attore girovago. Perse tutti i suoi guadagni in rischiose attività commerciali, per questo motivo iniziò a lavorare alla macina di un mulino. Scrisse le sue commedie probabilmente fra il periodo della seconda guerra punica (218-201) e gli ultimi anni di vita.Varrone certificò...

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