Un libro particolare. La figura di Lepore – l’avvocato - è fastidiosa, irritante, detestabile. Tratta le donne che fanno parte della sua vita (la protagonista Rosita ma anche la domestica, la praticante del suo studio, le clienti dello studio legale) con una sorta di altezzosa e stizzita condiscendenza, ritenendo che tutte abbiano alla fine sempre e solo lo scopo di approfittarsi degli uomini che incontrano sulla loro strada. E nella sua aridità e superbia le considera esseri banali e prevedibili tanto da poter essere standardizzabili in una serie di razze di “animali femmina”. Dall’altra parte Rosita, opposta a Lepore per età e per estrazione sociale, si vede costretta a subire le umiliazioni cui lui la sottopone per paura di perdere quella sicurezza economica che le consente di portare avanti i suoi studi e non essere costretta a tornare al paese d’origine, dove la attende una madre oppressiva che non perde occasione per indurle sensi di colpa per la scelta di vita fatta e che non aspetta altro che vederla tornare a casa con la coda tra le gambe. Il rapporto tra i due protagonisti si rivela a tratti ambiguo ma ben delineato, nel corso della storia emergono lentamente le motivazioni che hanno portato l’avvocato a tanto meschino maschilismo e sul finale i rapporti di forza sembrano capovolgersi. La storia è potente e riesce a trattare con delicatezza e originalità un tema diffide come quello della misoginia e dei tanti stereotipi di cui le donne sono vittime.
L' animale femmina
Le contraddizioni delle donne, ma anche le fragilità degli uomini in un'educazione sentimentale che ribalta le dinamiche di potere, rivelando quanto siamo inermi, tutti, di fronte a chi amiamo.
«Uno spiazzante gioco senza sesso che dà voce alla forza carsica del femminile». - La giuria del Premio Calvino
«Un romanzo sofisticato. Un'autrice sapiente che sa raccontare quel che accade oggi con tutta la drammaticità di un presente senza filtri». - la Repubblica
Rosita è scappata dal suo malinconico paese, e dal controllo asfittico della madre, per andare a studiare a Padova. Sono passati sette anni e non ha concluso molto. Il lavoro al supermercato che le serve per mantenersi l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale conosce per caso un anziano avvocato, Ludovico Lepore. Austero, elegante, enigmatico, Lepore non nasconde una certa ruvidezza, eppure si interessa a lei. La assume come segretaria part time perché possa avere piú soldi e tempo per l'università. In ufficio, però, comincia a tormentarla con discorsi misogini, esercitando su di lei una manipolazione sottile. Rosita la subisce per necessità, o almeno crede. Non sa quanto quel rapporto la stia trasformando. Non sa che è proprio dentro una gabbia che, paradossalmente, si impara a essere liberi.-
Autore:
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Morgana 06 aprile 2025Potente e particolare
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Elvira02 06 novembre 2024
Non rispecchia il genere di lettura che attualmente prediligo; l’ho trovato immaturo.
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caoscalmo 24 settembre 2023FAVOLOSO
Libro stupendo che ti lascia l'amaro in bocca e ti fa empatizzare con la protagonista. Complimenti alla scrittrice!
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