Ci sono aquile a cavallo delle quali si vorrebbe evadere dagli inferi. E c’è pure la leggenda di Dede Halo (Dedalo) e di Ikanak (Icaro), potenziali strumenti, anche questi, di fuga dal labirinto che tiene il protagonista, Maks, prigioniero. E c’è un elenco di motivi per cui nel regime oppressivo dell’Albania socialista si può essere condannati: le storie d’amore, senza parlare delle perversioni sessuali, oppure le turbe mentali, insomma, tutti i peccati capitali. Il povero Maks è condannato all’esilio e all’emarginazione per nessuno di questi motivi, semplicemente per non aver espresso alcun giudizio su un argomento sollevato dal direttore della banca in cui lui lavorava. Anche il silenzio può diventare un reato nei regimi totalitari! Maks si mette subito al lavoro per trovare una via d’uscita dagli inferi in cui è caduto per tornare in superficie. Non sembrano però esserci soluzioni. Alla fine c’è una lotta mortale con l’aquila che lui ha scelto come mezzo di trasporto. Un’aquila monocipite, senza contare le aquile bicipiti presenti negli stemmi di tanti nazioni e l’aquila tricipite che per un breve periodo fu rappresentata dal nostro minuto re Vittorio Emanule III, che fu costretto a cingere sul capo tre corone, di re D’Italia, imperatore d’Etiopia e pure re d’Albania, un peso che lo costringeva ad ambulare a capo chino. E senza contare l’aquila dal collarino bianco, simbolo della potenza “rapace” del sistema capitalistico americano, per molti aspetti, particolarmente oggi sotto Trump (ma anche in passato), simile ai tanti regimi oppressivi sparsi per il mondo. E’ dura la lotta con le aquile e difficile uscirne vincitori. Kadarè però ci prova e scrive un romanzo breve, denso, intenso, molto doloroso, di condanna di tutti i regimi oppressivi che ancora affliggono l’umanità. Da leggere per non dimenticare! PS: a milioni di poveri russi, confinati nei Gulag di Stalin a morire di fame e atroci stenti è andata ben peggio! Rigus68
Una notte banale, una strada deserta, un giovane uomo, Maks, che esce di casa per comprare un pacchetto di sigarette: ma poi inciampa. E il suo incubo comincia. Perché un semplice ruzzolone si trasforma in un precipitare senza fine, un abisso in cui Maks perde e riprende i sensi a fasi alterne, scivolando nel vuoto fino a trovarsi in un altro luogo insieme ad altri "decaduti" come lui: una sorta di paese fantasma in cui il silenzio e la reticenza sembrano leggi da non infrangere mai. Un luogo di esilio, forse politico, una specie di prigione all'aperto da cui soltanto si sa che sarà impossibile evadere o fuggire. Ossessionato dal ricordo della fidanzata Anna, Maks cerca un senso nella nuova realtà: lo aiutano i discorsi di un barista, l'incontro con l'ingegner Dede Halo e soprattutto l'amore di un'altra Anna, che forse potrebbe assisterlo nel trovare una via di uscita. E poi c'è il misterioso zoo del paese: con il lupo, gli orsi, il ricordo del coccodrillo morto, e specialmente l'aquila, l'uccello che sempre più occupa le fantasie morbose e deliranti del protagonista. Il romanzo di Kadaré racconta una storia angosciante e onirica con una scrittura fulmineamente tesa, sino a far diventare il giovane Maks quasi il simbolo di qualcosa di molto più grande di lui, l'emblema di una condizione di prigionia metafisica ed esistenziale; mentre il suo incubo assume i contorni sempre più nitidi di un luogo noto, non dissimile da un esilio, o un carcere, in cui tutti potremmo precipitare.
Venditore:
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
-
Ci sono aquile a cavallo delle quali si vorrebbe evadere dagli inferi. E c’è pure la leggenda di Dede Halo (Dedalo) e di Ikanak (Icaro), potenziali strumenti, anche questi, di fuga dal labirinto che tiene il protagonista, Maks, prigioniero. E c’è un elenco di motivi per cui nel regime oppressivo dell’Albania socialista si può essere condannati: le storie d’amore, senza parlare delle perversioni sessuali, oppure le turbe mentali, insomma, tutti i peccati capitali. Il povero Maks è condannato all’esilio e all’emarginazione per nessuno di questi motivi, semplicemente per non aver espresso alcun giudizio su un argomento sollevato dal direttore della banca in cui lui lavorava. Anche il silenzio può diventare un reato nei regimi totalitari! Maks si mette subito al lavoro per trovare una via d’uscita dagli inferi in cui è caduto per tornare in superficie. Non sembrano però esserci soluzioni. Alla fine c’è una lotta mortale con l’aquila che lui ha scelto come mezzo di trasporto. Un’aquila monocipite, senza contare le aquile bicipiti presenti negli stemmi di tanti nazioni e l’aquila tricipite che per un breve periodo fu rappresentata dal nostro minuto re Vittorio Emanule III, che fu costretto a cingere sul capo tre corone, di re D’Italia, imperatore d’Etiopia e pure re d’Albania, un peso che lo costringeva ad ambulare a capo chino. E senza contare l’aquila dal collarino bianco, simbolo della potenza “rapace” del sistema capitalistico americano, per molti aspetti, particolarmente oggi sotto Trump (ma anche in passato), simile ai tanti regimi oppressivi sparsi per il mondo. E’ dura la lotta con le aquile e difficile uscirne vincitori. Kadarè però ci prova e scrive un romanzo breve, denso, intenso, molto doloroso, di condanna di tutti i regimi oppressivi che ancora affliggono l’umanità. Da leggere per non dimenticare! PS: a milioni di poveri russi, confinati nei Gulag di Stalin a morire di fame e atroci stenti è andata ben peggio!
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it