Architetture. Poesie tridimensionali
“La proposta di Brina Maurer è decisamente ardita, ma risente di un’esigenza di rinnovamento del ruolo della poesia da un lato, dell’associazione ad altre discipline, dall’altro. Le pagine che seguono, infatti, ci mostrano una poesia che si muove nella post-modernità, luogo quanto mai scomodo per la poesia, fatto di non luoghi e di spazi indefiniti, di respiri universalistici, gli stessi respiri dell’architettura odierna, da Botta a Calatrava, da Wright fino a Remi Koolhaas, Philippe Starck, Daniel Libeskind, Zaha Hadid, Massimiliano Fuksas, Renzo Piano, Tadao Ando. Azzardo un’ipotesi: architetti e poeti hanno lo stesso io-lirico, e la teorizzazione delle geometrie sfuggenti della Maurer è un affascinante matrimonio tra discipline, arti, modi di vedere il mondo, finora non troppo legate, anzi considerate opposte, che qui si uniscono in una coincidentia oppositorum”. (dalla prefazione di Massimo Pasqualone)
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Anno edizione:2025
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