Aringa pronunziata il 10 giugno 1835 nella Gran C. Criminale di Molise in difesa di Domenico Veredice di Tufara accusato di parricidio e di omicidio premeditato in persona della propria moglie
In 8 (cm 18 x 25), pp. 52. Galleria di tarlo e forellini al margine interno bianco dei fogli con mancanze. Risarcito l'angolo superiore interno del frontespizio. Brossura rifatta con carta d'epoca. Arringa in difesa di Domenico Veredice, di Tufara (Campobasso), accusato di aver ucciso il proprio padre e la moglie con una scure dopo averli scoperti insieme in atto di commettere adulterio. Veridice, si legge nell'ultimo paragrafo del testo, fu condannato alla pena di 5 anni di prigione.
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In 8 (cm 18 x 25), pp. 52. Galleria di tarlo e forellini al margine interno bianco dei fogli con mancanze. Risarcito l'angolo superiore interno del frontespizio. Brossura rifatta con carta d'epoca. Arringa in difesa di Domenico Veredice, di Tufara (Campobasso), accusato di aver ucciso il proprio padre e la moglie con una scure dopo averli scoperti insieme in atto di commettere adulterio. Veridice, si legge nell'ultimo paragrafo del testo, fu condannato alla pena di 5 anni di prigione.
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