L'artista della fuga - Freedland Jonathan - copertina
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Letteratura: Gran Bretagna
L'artista della fuga
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Descrizione

L'impresa di Rudolf Vrba è raccontata in questo libro perché «si esibisca in un’ultima fuga: sottrarsi all’oblio ed essere ricordato».

«Pensavo di conoscere la storia di Auschwitz, ma Freedland la racconta da una prospettiva totalmente nuova». - Tracy Chevalier

«Un libro acuto e straziante che si interroga su temi universali, tra cui il potere dell’informazione e della disinformazione: è possibile fermare un genocidio dicendo la verità?» - Yuval Noah Harari

«Due giovani fuggiti da Auschwitz denunciarono lo sterminio. Ma all’inizio molti ritennero che si trattasse di esagerazioni». - Paolo Valentino, Corriere della Sera

«È più facile macellare degli agnelli che dare la caccia ai cervi». - Jonathan Freedland


Auschwitz, 1944. La zona è un cantiere edile e rimbomba del rumore sordo del legno, dei cani che abbaiano e delle grida delle SS e dei Kapò. Walter Rosenberg controlla con cura la machorka, il tabacco russo infilato nelle fessure delle assi della catasta di legno perché i cani trovino l’odore repellente. È nascosto con Alfred Wetzler in quella catasta da tre giorni. Ha udito migliaia di stivali che calpestavano il terreno, gli ufficiali che imprecavano, i cani con la bava alla bocca alla ricerca del minimo, fragile, trepidante segno di vita umana e, ora che l’anello esterno delle torri di avvistamento è sgombrato, è il momento giusto per scappare. Fuggire da Auschwitz a diciannove anni insieme con Fred, l’amico bohémien conosciuto a Trnava, in Slovacchia. Due ragazzi ebrei prigionieri dell’orrore nazista. Cosí comincia una fuga che è senza precedenti nella tragica vicenda della Shoah, una fuga che farà di Rudolf Vrba, – il nome che prenderà Walter Rosenberg peregrinando nei paesi dell’Europa dell’Est governati dagli alleati dei nazisti – un testimone meritevole di stare accanto ad Anna Frank, Oskar Schindler e Primo Levi. È una storia che mostra «come le azioni di una sola persona, anche adolescente, possano piegare l’arco della Storia, se non verso la giustizia, almeno verso la speranza». Rudolf Vrba racconterà, infatti, in maniera dettagliata e precisa, dello sterminio e del progetto della «soluzione finale». Non sarà creduto, sulle prime. Le trentadue pagine del suo rapporto arriveranno, tuttavia, fino a Roosevelt, a Churchill e al Papa e diventeranno poi il documento chiave del processo di Norimberga.

Dettagli

24 gennaio 2023
400 p., Brossura
The escape artist
9788854526860

Valutazioni e recensioni

  • LiberiLeggendoBlog
    Per non dimenticare

    Siamo nella seconda guerra mondiale, ad Auschwitz, campo di concentramento, dove tantissimi ebrei vivono in condizioni disumane, dove le grida delle SS fanno paura.  Walter e Fred, sono giovanissimi, diciannove anni, e sono nascosti da tre giorni in una catasta di legno in attesa di trovare un modo per fuggire. E ci riescono, sarà lungo il viaggio che intraprenderanno e anche impervio. Walter ha assistito agli orrori nazisti, ha patito la fame, le malattie e ha memorizzato ogni dettaglio di quello che avveniva. Lavorava nel settore di raccolta dei beni ebrei, una ricchezza inestimabile che serviva per aumentare l'economia della guerra tedesca. Il suo obiettivo diventò quello di far sapere la verità, di mettere a conoscenza il mondo intero degli orrori nazisti. Una storia non conosciuta, l'autore ha fatto tante ricerche, parlando anche con le due mogli di Walter e leggendo le lettere che aveva mandato alla prima moglie, quando erano ancora fidanzati, pagine di dolore indescrivibile, di disumanità. Walter ha portato testimonianze importanti in un rapporto, all'inizio non è stato creduto, ma alla fine quelle pagine saranno utilizzate per il processo di Norimberga, le sue fatiche non saranno state vane. Dopo aver letto tanti libri sulla Shoa, mi ritrovo a scoprire tante cose che ancora non conoscevo e sono sicura che molte altre col tempo verranno fuori, non possiamo ignorare quello che è stato, non dobbiamo mai dimenticare l'orrore che molte persone hanno vissuto.

Conosci l'autore

Foto di Freedland Jonathan

Freedland Jonathan

Jonathan Freedland è editorialista del Guardian e scrive regolarmente anche per la New York Review of Books. Conduce la trasmissione di storia contemporanea The Long View per BBC4. Nel 2014 è stato insignito dell’Orwell Special Prize for Journalism. È anche autore di sette thriller con lo pseudonimo di Sam Bourne. 

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