Artiste, artigiane, stampatrici a Roma nella lunga Età moderna
Con Artiste, artigiane, stampatrici a Roma (secc. XVI-XIX), l’Istituto Nazionale di Studi Romani continua a credere nella validità del progetto, volto a indagare questioni e temi relativi alla presenza delle donne nella Roma moderna. L’interesse, questa volta, si focalizza sul mondo delle lavoratrici romane, figure sociali diverse e pur tuttavia accomunate dall’esercizio di talune attività manuali eseguite in stretta sinergia con gli uomini. Si snoda così una carrellata di muratrici, vetrare, mosaiciste, tagliatrici di lapislazzuli, “cristallare”, organare, tipografe, pittrici, scultrici di corpisanti in ceroplastica, mestieri diversi afferenti all’edilizia e all’artigianato, che c’interroga sulle capacità delle donne e sulle specificità della loro formazione. Il problema di chiarire fino a che punto, in una città a prevalenza maschile quale quella del papa, il lavoro femminile al di fuori delle mura domestiche si sia configurato quale realtà accettata, prevista e quasi obbligata per le donne, romane e immigrate, rinvia a un’altra importante questione: quella dell’eccezionalità e dell’assimilabilità di Roma rispetto alle grandi capitali europee.
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Anno edizione:2025
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