Proprio perchè la letteratura non è indagine storica ma propone una visione soggettiva (e spesso per questo capace di rendere la Storia in termini più vivi, più articolati, in un certo senso più veri), richiederebbe per svolgere la sua funzione una scelta di parte. Qui l'autore non la fa. Il protagonista, in maniera affrettata e per certi aspetti raffazzonata, passa in rapida successione attraverso tutte le posizioni possibili: cittadino israeliano benestante, apolitico e ignaro del conflitto israelo-palestinese, subito dopo arabo sospetto e maltrattato dalla popolazione ebraica in quanto parente di kamikaze, poi arabo alla ricerca di risposte, visto con sospetto e maltrattato dalla resistenza palestinese, quindi palestinese figliol prodigo, tornato nell'atmosfera aulica delle origini ecc. Questo, immagino, nelle intenzioni dell'autore doveve essere un espediente per essere al di sopra delle parti. Di fatto impoverisce il racconto, le motivazioni dell'agire sono approssimative, palpiti isterici, colpi di testa. Una attenuante naturalmente c'è: la materia è così incandescente che è difficile assumere un punto di vista e andare sino in fondo. Probabilmente l'autore ha temuto che nel caso fosse frainteso il suo giudizio con quello del protagonista. Però se si decide di giocare con il fuoco, bisogna mettere in conto di scottarsi.
L'attentato
Ritorna in Italia L’attentato, tra i romanzi più celebri di Yasmina Khadra, pubblicato in Francia nel 2005 e in Italia nel 2007 con il titolo L'attentatrice. Uscito in 37 paesi ha venduto a oggi oltre un milione di copie.
«Dissociamo i terroristi dalla religione, sono un’organizzazione criminale». - Yasmina Khadra, Genova, 15 novembre 2015
«Un affresco che ha il pregio di far entrare il lettore in una realtà difficile da comprendere. Un inno alla vita pur nella inevitabilità del dolore e nella fragilità della condizione umana». - Il Sole 24 Ore
L’attentato racconta un dramma dolorosamente attuale che si consuma da molti decenni, una storia tragica dei nostri giorni nella quale Yasmina Khadra con lucidità e commozione riesce a dipingere la realtà del terrorismo, a porre quesiti, a illuminare contrasti e contraddizioni. Il dottor Amin Jaafari è un chirurgo israeliano di origine araba, una figura di confine in bilico tra due mondi. Si è sempre rifiutato di prendere posizione sul conflitto che oppone il suo popolo d’origine e quello d’adozione e ha scelto di dedicarsi al lavoro e al piacere di vivere accanto all’adorata moglie Sihem. Fino al giorno in cui in un ristorante affollato nel centro di Tel Aviv una donna fa esplodere la bomba che teneva nascosta sotto il vestito. È una carneficina. In ospedale scatta l’emergenza, arrivano i feriti, i corpi a brandelli, i cadaveri. Dopo ore interminabili passate in camera operatoria, Amin ritorna a casa sfinito per essere risvegliato da una telefonata dell’amico poliziotto Naveed. Gli viene chiesto di recarsi subito a riconoscere il corpo dilaniato di sua moglie. È lei la donna kamikaze che si è fatta esplodere causando la strage. Spinto dal rimorso e dalla determinazione cieca di chi vuole capire la verità, Amin affronta un viaggio verso i luoghi da cui proviene il terrorismo e i suoi sostenitori. Per trovare una spiegazione, una risposta al dolore, per comprendere la donna affascinante, intelligente, moderna con cui ha vissuto. Per capire le ragioni dell’attentato che ha devastato la sua vita. Nel 2013 dal romanzo è stato tratto il film L’Attentat del regista libanese Ziad Doueiri, presentato ai maggiori festival internazionali e Stella d’Oro al Festival Internazionale di Marrakech.
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Anno edizione:2016

Un nuovo sguardo sul conflitto arabo-israeliano
Oggi voglio parlarvi di un libro uscito già un po’ di tempo fa, nel 2006, che affronta con grande neutralità un problema spinoso, quello del conflitto arabo-israeliano. Il libro è “L’attentato” di Yasmin Khadra, edito per Sellerio. Lo scrittore si trova a scrivere sotto lo pseudonimo della moglie in quanto militava nell’esercito algerino e ne subiva la censura. Amin è il protagonista di questo romanzo ed è uno stimato medico arabo, che vive e svolge la sua professione a Tel Aviv, felicemente sposato, perfettamente integrato in una città che viene tenuta sotto scacco da continui attacchi terroristici. Dopo l’ennesimo turno estenuante in ospedale, torna a casa e subito riceve una telefonata dall’ospedale stesso, che lo richiama. Lui pensa che sia per andare in forza alla sua equipe e affrontare una nuova emergenza, mentre in realtà, quando arriva, scopre che lo hanno richiamato perché deve riconoscere il corpo dell’attentatore, la moglie: da lì nasce questo grandissimo dolore per la perdita della persona amata, ma ancor di più per non aver capito chi avesse a fianco, per non aver capito la sofferenza e il senso di inadeguatezza che la donna provava. Amin decide così di iniziare un viaggio sulle orme del fantasma della moglie, a partire dalla sua terra natia, per cercare di rispondere ai mille interrogativi che affollano la sua mente. È un libro aggiunge un piccolo pezzo in un grande puzzle dove le parole “integralismo” e “fondamentalismo” acquistano un altro significato.Buona lettura!


Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Claudio 12 giugno 2025Fintamente coraggioso
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Maria Teresa 18 gennaio 2025Bellissimo
Romanzo meravigliosamente vero, leggero nonostante la drammaticità della storia raccontata
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Stefano 09 gennaio 2025Consigliato
La storia straziante di un marito ed una moglie trasferitosi in Israele che ti terrá attaccato alle pagine di questo libro. Molto consigliato!
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