Auspichiamo a prescindere. Quattro testi teatrali
Negli anni Sessanta l'Autore ebbe lezioni di drammaturgia da Eduardo De Filippo, maestro severo ma dagli insegnamenti precisi e chiari. De Filippo lo congedava sempre con le stesse parole: «Sei bravo, hai il teatro nel sangue ma, mi raccomando, non dimenticare mai come si scrive per il teatro.» L'insegnamento più importante che il Maestro gli trasmise fu: in teatro si porta il verosimile, mai la realtà; perché la nuda realtà la viviamo tutti i giorni nel teatro della vita e sulla scena risulterebbe banale. Forte di questo insegnamento, Teodosio Saluzzi ha quindi pensato di reinventare la realtà: manipolandola, depauperandola, ingigantendola, distorcendola fino a farla diventare qualcosa che possa aiutare nello spiegare il significato della vita e della stessa realtà. Nei quattro testi che compongono Auspichiamo di prescindere, l'Autore ha fuso con abilità l'assurdo, il grottesco e il popolare. Ha reso tutto verosimile, simile al vero, in un contesto di comicità irresistibile e struggente al tempo stesso.
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Anno edizione:2022
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