Ne "L'avaro", Molière si fa beffa dell'anziano Arpagone che nutre una vera e propria ossessione per il denaro. Questa sua "passione malsana" rappresenta un problema non solo per i sottoposti (ridotti allo stremo) ma anche per i figli costretti ad una vita di stenti per non dilapidare il patrimonio paterno. Da questi presupposti scaturisce una commedia degli equivoci che ha dell'irresistibile!
Harpagon è un vecchio avaro che non pare avere altri sentimenti. I figli Cléante e Elise lo odiano. Harpagon decide di sposare la bella Marianne, amata da Cléante e di dare in moglie Elise a un vecchio, Anselme, che la accetta senza dote. Il valletto di Cléante, La Fleche, ruba la cassetta del denaro e la consegna al suo padrone che pensa di darla al padre in cambio di Marianne. Harpagon accusa però del furto il suo intendente Valère che crede che il suo amore per Elise sia stato scoperto e che questa sia la vera causa dell'ira di Harpagon. Giunge infine Anselme che riconosce in Marianne e Valère i figli da lui creduti morti in un naufragio. Gli innamorati si sposano e Harpagon ritrova il suo denaro.
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Anno edizione:1994
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Pignetralepagine 07 novembre 2022Impossibile non ridere
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