Ho iniziato a leggerlo con tutte le buone intenzioni. ma immediatamente mi sono reso conto la pesantezza, non tanto del tema, ma dell'arrivare agli eventi. Hanna parte, va incontro al suo segreto, la prima volta con un uomo che non è suo marito. Da quando scende di macchina, a quando riesce ad entrare in quella camera, passano 50 pagine. CINQUANTA!!!! Dopo pagina 100 ancora non era riuscita ad andarci a letto e si erano scambiati tre parole. un quinti del libro per partire da casa, arrivare in un albergo, entrare in una stanza e senza dire molte parole finire a letto con un uomo; ci sarebbe voluto meno ad attraversare il campo di Holly e Benji! Abbandonato. Vendo come nuovo a chi vuol morire di noia.
Babysitter
Joyce Carol Oates costruisce, attorno a un fatto di cronaca nera realmente accaduto, un romanzo ricco di suspense, con una trama avvincente, impeccabile nel ritmo e nella scrittura, denunciando, ancora una volta, la corruzione, il razzismo e il sessismo insiti nella cultura americana e confermandosi una scrittrice fondamentale, spietata e meravigliosa.
«Il racconto di Hannah, la protagonista, è inaffidabile, febbrile e al contempo affascinante e avvincente. Oates manipola con grande maestria la linea temporale della narrazione riuscendo sempre a coinvolgere il lettore.» - Oyinkan Braithwaite, The New York Times Book Review
«Come sempre, la prosa di Joyce Carol Oates è vivissima e sembra rompere ogni regola. Il risultato è quasi magico. Sicuramente Babysitter è uno dei suoi migliori libri.» - The Guardian
Tra il 1976 e il 1977 una serie di terribili omicidi sconvolge la città di Detroit. Un serial killer, che un giornalista ha ribattezzato Babysitter, ha ucciso almeno sei ragazzini nella contea di Oakland, un quartiere residenziale di Detroit. Le vittime sono state rapite mentre erano da sole e i loro corpi senza vita vengono fatti ritrovare a distanza di giorni, in luoghi pubblici, accuratamente lavati e ricomposti. La polizia non ha che deboli indizi e la paura si diffonde sempre più nei ricchi sobborghi bianchi della città. Hannah Jarrett è una bella donna di trentanove anni. È sposata con Wes, un ricco uomo d’affari sempre molto impegnato, fa la casalinga e ha due splendidi figli, Conor e Katya. Una classica e felice famiglia della buona borghesia di Far Hills, a nord di Detroit. Hannah, però, ha un segreto: a una raccolta fondi ha conosciuto Y.K., un uomo affascinante ed enigmatico. Anche se non ne conosce il nome, il suo carisma oscuro la attrae in maniera irresistibile fino a farla sprofondare in una relazione fatta di sesso e sopraffazione, che la getta in uno stato tra l’euforia, la paura e la depressione. Mikey, infine, è un ragazzo con un passato difficile e un presente fatto di lavoretti tra il legale e l’illegale, al servizio di un uomo misterioso che conosce molti segreti. Un giorno, mentre esegue un lavoro per il suo capo, si trova costretto, suo malgrado, ad affrontare una situazione più grande di lui e a riparare un torto. Le conseguenze delle sue azioni avranno effetti imprevisti per Hannah, Y.K. e anche per Babysitter. Joyce Carol Oates costruisce, attorno a un fatto di cronaca nera realmente accaduto, un romanzo ricco di suspense, con una trama avvincente, impeccabile nel ritmo e nella scrittura, denunciando, ancora una volta, la corruzione, il razzismo e il sessismo insiti nella cultura americana e confermandosi una scrittrice fondamentale, spietata e meravigliosa.
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Collana:
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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alessiofucecchio 28 febbraio 2024Morto di noia
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LaCri 28 dicembre 2023Lettura pesante
Razzismo, sessismo, ipocrisia, violenza fisica e psicologica, maternità, matrimonio, pedofilia questi i temi trattati nel romanzo della Oates. Ho faticato a terminare il libro non per le scene di violenza narrate (non sono così impressionabile) ma per lo stile ripetitivo e spesso confusionario, che non ho apprezzato, con il quale l'autrice accompagna il lettore nella vita di Hannah donna bianca ricca e desiderosa di attenzioni. Periodi ripetuti continuamente, quasi a voler sottolineare la frivolezza della protagonista. Babysitter è un serial killer di bambini non amati, abbandonati e soli. Vittime della stessa casa che li accoglie nel nome di Dio. La storia di Hannah si intreccia alla storia di Babysitter, e alla storia di Codadicavallo (scritto esattamente così) che prima era Mickey e alla fine diventa Mikhail come se nel corso di 529 pagine il suo personaggio si sia evoluto. Il finale? A libera interpretazione del lettore.
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