Libro pieno di informazioni e di "piani" utilizzati per scappare dai tedeschi. Pensavo che il libro, essendo un romanzo storico, non mi piacesse in modo particolare e invece è stato tutto il contrario. Le testimonianze, le immagini e il testo scorrevole ti aprono un mondo.
La bambina che guardava i treni partire
Ai vertici delle classifiche di vendita, vincitore del premio Libro de Oro, La bambina che guardava i treni partire ha commosso il mondo.
«La bambina che guardava i treni partire oltrepassa i limiti del romanzo storico. Come in un collage, ricostruisce la guerra di Hitler e la tragedia di coloro che perseguitò, e i fatti narrati suscitano inevitabilmente fame e desiderio di giustizia.» - El País
«Con una ricostruzione storica ingegnosa e romanzata in modo raffinato, Long racconta la vita di quattro persone, che si incontrano sul terreno più ostile.» - Busqueda
«La bambina che guardava i treni partire è un romanzo che si basa su fatti reali e che commuove per la sua sensibilità e per il fatto che porta alla luce la storia di una bambina che sopravvisse all’Olocausto.» - El Observador
Francia, 1940. La guerra è ormai alle porte e i Wins, famiglia ebrea di origine polacca, rischiano di essere deportati. Alter, lo zio, è partito per la Polonia nel tentativo di salvare i suoi familiari, ma è stato preso e rinchiuso nel ghetto di Konskie. Il padre della piccola Charlotte vuole evitare che la sua famiglia subisca lo stesso destino, così si procura dei documenti falsi per raggiungere Parigi. Ma dopo soli quarantanove giorni si rende conto che la capitale non è più sicura e trasferisce tutti a Lione, sotto il governo collaborazionista di Vichy. Charlotte a volte esce di casa, e davanti ai binari guarda passare i treni carichi di ebrei deportati. Ben presto suo padre realizza che nemmeno Lione è il posto giusto per sfuggire alle persecuzioni e paga degli uomini affinché li aiutino a raggiungere la Svizzera. Un viaggio molto pericoloso, perché durante un incidente la famiglia Wins si troverà molto vicina alla linea nazista… Una fuga senza sosta, di città in città, per scampare al pericolo, sostenuta dalla volontà ferrea di un padre di salvare a tutti costi i propri cari.
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Edizione:2
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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noemi 05 febbraio 2024Interessante
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Non solo lo promuovo a pieni voti, ma lo consiglio a tutti! Adulti e giovani, perché ormai rimangono sempre meno fonti viventi di quel momento di delirio storico, e quindi dobbiamo mantenere vivo il ricordo anche grazie a queste opere letterarie. La Storia di Charlotte e della sua famiglia è una storia che ci riporta ai legami semplici, alle cose che possiamo davvero definire importanti nella vita, in un momento in cui abbiamo tutto, sicuramente troppo rispetto a loro, passiamo il tempo a correre e a cercare vane soddisfazioni, mentre loro lottavano unicamente per rimanere insieme e godevano dei minimi contatti che potevano permettersi di avere. Credo che senza dubbio quello che è successo in quegli anni sia una, se non la parte più vergognosa della storia alla quale il vecchio continente abbia assistito, e in questo romanzo avrete possibilità di leggere tutte le fazioni coinvolte: quella dell’ebreo, del gendarme nazista, del parroco cattolico, del deportato al campo di concentramento, del confinato in un ghetto, del soldato che lotta al fronte,dei vari politici e anche quella dei comuni cittadini; riesce a fornirci un quadro complesso e completo del periodo. Questa volta lo consiglio a tutti, senza esclusioni, perché oggi siamo noi che possiamo scegliere, perché non si ricommettano errori simili, perché non dobbiamo dimenticare!
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Bellissimo libro:seconda guerra mondiale, famiglia di ebrei che cerca di fuggire al “ delirio nazista”. Madre, padre, Raymond e Charlotte . Per non soccombere, si nascondono ovunque , con le possibilità che hanno. Emergono grandi tematiche: amore, amicizia, tradimenti ( sia da parte di estranei, sia da parte di amici ), affetto, voglia di libertà e paura. Una paura che noi lettori captiamo sin dalle prime righe; L autore è stato molto bravo in questo . Un vortice emozionale che accompagna tutta la lettura ; paura che vengano scoperto e deportati, paura che possa succedere loro qualcosa in qualsiasi momento. Da un lato, non si vede L ora di terminare , dall altro,si vorrebbe rimanere in compagnia dei personaggi per supportarli, contenerli e condividere le loro pene giornaliere . Costretti a viaggiare per una Francia dominata dai tedeschi, trovano rifugi malsani e provvisori e davanti sempre L ignoto . Leon, il padre di Charlotte, la protagonista , cerca con ogni mezzo, di tenere unita la famiglia. Charlotte, splendida figura di bambina, anche se piccola, sa cos è la deportazione, perché, appena può, va a vedere partire i treni pieni di persone disperate .. quelle “mani e quelle gambe che spuntano dai vagoni “,sono le ultime immagini che lasceranno prima di partire per i campi di sterminio. Un bel libro, tanti personaggi, tanti temi della seconda guerra mondiale: dalla guerra in Africa, alla deportazione, alla vita nel ghetto, a klaus Barbie il famigerato BOIA di Lione , al ... ritorno a casa . L originalità del libro : ogni personaggio “ parla “.. un po’ con la descrizione della propria vita, dei propri sogni, doveri, missioni, debolezze e tanti ricordano la “ meravigliosa bambina con il fiocchetto in testa “
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