Blue Garden

Mentre gli album precedenti sono stati realizzati rapidamente, con tutti e quattro i membri che sono entrati in studio armati di canzoni demo, registrate e registrate dal vivo, questa volta la band ha iniziato con una pagina completamente bianca. Hanno scelto di affrontare il nuovo materiale collettivamente nell'arco di due settimane e mezzo, cogliendo al volo l'opportunità di giocare con la nuova strumentazione a portata di mano per introdurre campioni elettronici e sintetizzatori. Il tempo a disposizione per concentrarsi sulla produzione ha permesso di trarre ispirazione dal regno della fantasia e dal mondo reale, che si è insinuato nel sound della band sia dal punto di vista sonoro che visivo. Ma sono i temi lirici di Blue Garden che lo fanno veramente precipitare nell'oscurità. Sottolineati dagli orrori che si stanno svolgendo in Palestina, servono come forma di catarsi a un puro senso di impotenza. “Così lentamente, posso concentrarmi sui miei bisogni, per sentirmi bene nel mio corpo / Perché alla fine è tutto ciò che abbiamo / Mentre guardiamo il mondo bruciare, non riesci a vedere che stiamo bruciando”, canta Devin Yüceil su ‘Slow Burn’, ponendo la questione di come affrontare momenti traumatici al di fuori della propria sfera personale che ci fanno sentire impotenti e disperati.