Bones

Nato e cresciuto a Los Angeles, ma un irriducibile newyorkese negli ultimi cinque anni, il ventottenne Michael Mayo ha finito di lavorare al suo album di debutto da solista “Bones”, pubblicato da Artistry Music/Mack Avenue Music Group, poco prima che colpisse il COVID. I brani sono stati realizzati dal vivo con la sua band - il tastierista Andrew Freedman, il bassista Nick Campbell e il batterista Robin Baytas, con i quali suona dal liceo - alla Figure8 Recordings di Brooklyn. Eli Wolf, un produttore veterano (Al Green, Norah Jones e The Roots) e vincitore di un Grammy, ha fatto gli onori di casa. "Essendo di Los Angeles, so davvero come rilassarmi, ma venire a New York mi ha davvero messo in moto", dice Mayo.
“Bones” è il primo album completo di Mayo a suo nome dopo aver studiato al prestigioso New England Conservatory of Music e al Thelonious Monk Institute - ora intitolato a Herbie Hancock, che ha fatto da mentore a Mayo, aiutandolo a scoprire il legame tra suono e tecnologia attraverso un looper pedal e lo ha voluto come cantante in un tour in Sud America nel 2018.Come Bobby McFerrin, una delle sue maggiori influenze (che si è diplomato alla stessa scuola superiore di arti dello spettacolo di Los Angeles), Mayo si avvicina alla sua voce come uno strumento musicale, ma in modi spesso inaspettati - con armonie pop in stile Brian Wilson ("Robot Man "), Stevie Wonder R&B ("Another Love"), drum n bass ("What's My Name", ispirato a un verso di "Crepuscule" del poeta e.e. cummings) e persino hip-hop ("About Your Love"). Anche con la sua formazione classica, la musica di Mayo è una miscela perfetta di elementi alternativi e neo-soul, una combinazione unica che sfida ogni genere.