Il Bosforo, la Riviera. Esposizione delle opere del Comm. Prof. Fausto Zonaro pittore, maggio 1919
In 16 (cm 13 x 18), pp. 34 + (2) con 22 riproduzioni di opere in bianco/nero nel testo. Brossura editoriale. Catalogo della mostra di opere di Fausto Zonaro tenutasi nel Ridotto del Teatro alla Scala nel maggio 1919 a beneficio degli orfani e dei ciechi di guerra. Fausto Zonaro (Masi, 1854 - Sanremo, 1929) manifesta fin da piccolo buone doti nel disegno e viene percio' mandato dai genitori a studiare nell'Istituto Tecnico della citta' di Lendinara e quindi a Verona. Apre una piccola scuola di pittura a Venezia, ma la sua attivita' lo porta spesso a recarsi anche a Napoli. La svolta nella carriera avviene pero' nel 1891 quando, insieme ad Elisabetta Pante, sua ex allieva a Venezia divenuta sua moglie, decide di avventurarsi in Oriente, a Costantinopoli. Qui, poco a poco riesce a farsi conoscere negli ambienti aristocratici, ottenendo commesse sempre piu' importanti fino a quando, nel 1896, viene nominato "pittore di corte" grazie ai buoni uffici dell'ambasciatore russo, per il quale aveva realizzato alcuni dipinti. Il sultano gli ordina una serie di opere, in particolare una serie di quadri sull'epopea di Maometto II. Nel 1909 rientra in Italia e si trasferisce a Sanremo.
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In 16 (cm 13 x 18), pp. 34 + (2) con 22 riproduzioni di opere in bianco/nero nel testo. Brossura editoriale. Catalogo della mostra di opere di Fausto Zonaro tenutasi nel Ridotto del Teatro alla Scala nel maggio 1919 a beneficio degli orfani e dei ciechi di guerra. Fausto Zonaro (Masi, 1854 - Sanremo, 1929)manifesta fin da piccolo buone doti nel disegno e viene percio' mandato dai genitori a studiare nell'Istituto Tecnico della citta' diLendinara e quindi a Verona. Apre una piccola scuola di pittura a Venezia, ma la sua attivita' lo porta spesso a recarsi anche a Napoli. La svolta nella carriera avviene pero' nel 1891quando, insieme ad Elisabetta Pante, sua ex allieva a Venezia divenuta sua moglie, decide di avventurarsi in Oriente, a Costantinopoli. Qui, poco a poco riesce a farsi conoscere negli ambienti aristocratici, ottenendo commesse sempre piu' importanti fino a quando, nel 1896, viene nominato "pittore di corte" grazie ai buoni uffici dell'ambasciatore russo, per il quale aveva realizzato alcuni dipinti. Il sultano gli ordina una serie di opere, in particolare una serie di quadri sull'epopea di Maometto II. Nel 1909 rientra in Italia e si trasferisce a Sanremo.
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