Prima di leggere il seguito appena pubblicato, ho riletto Bull Mountain ricostruendo e riportando sulla prima pagina l'albero genealogico della famiglia Burroughs. Se una critica posso fare a questo bellissimo romanzo è proprio nell'eccessiva "intricatezza" della trama dovuta ai numerosi personaggi e ai continui salti temporali che rendono la lettura non proprio scorrevole. Questo almeno per me, ovvio.
Bull Mountain
Paragonato ai mostri sacri del crime, del southern noir e delle saghe familiari, Bull Mountain ha una struttura che ricordaTrue Detective, dialoghi che rimandano a Breaking Bad e personaggi che sembrano usciti da Fargo. E con una struttura luminosa ci parla dell'onestà e della fedeltà alle proprie radici e di come a volte sia doloroso ma indispensabile distruggerle per poterle onorare e proteggere
Clayton Burroughs appartiene a una famiglia di fuorilegge che, da generazioni, mantiene il controllo di Bull Mountain, trafficando whiskey di mais, marijuana e infine metanfetamina. Per lasciarsi alle spalle le sue origini, Clayton sposa la bella Kate e diventa lo sceriffo della città a valle. Ma quando l’agente federale Simon Holly minaccia di distruggere l’impero dei Burroughs, Clayton si trova a dover affrontare i ricordi, le paure, il disprezzo della famiglia e la volontà di redimere un passato di tradimenti, sangue e violenza. Con un ritmo serrato, la storia della famiglia Burroughs viene raccontata a turno da tutti i personaggi, fino all’imprevedibile epilogo.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ELIDE MOLINAI 16 maggio 2018
Mi sono avvicinata a questo libro con curiosità e timore. Saga familiare, droghe, alcool, montagne e il sogno americano distorto in una visione più cupa e materialista. E sono rimasta sbalordita di come le vite dei membri della famiglia estesa dei Burroughs mi abbiano tenuta incollata pagina dopo pagina, fino alla fine. C'è tutto: dalle debolezze umane alla ricerca del riscatto, dai sentimenti alla loro stessa assenza, in un continuo cambio di ritmo che fa subito venire in mente i contorno frastagliati del paesaggi in cui tutto avviene. Assolutamente da non perdere!
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MARTINA BIAGINI 12 maggio 2018
Leggere questo romanzo è stato come guardare una serie tv, un po' True Detective, un po' Boardwalk Empire. Panowich ci presenta la famiglia Borroughs un pugno nello stomaco dietro l'altro. Lo stile è asciutto e il linguaggio spesso trasuda violenza, ma ciò non mi ha impedito di farmi scendere qualche lacrima. Le pagine scorrono che è un piacere in un susseguirsi di flashback e flashforward per poi andare a completare il puzzle dei personaggi e delle loro storie. E non è difficile immaginarsi quel pezzo di America isolato e lontano dal clamore. Sono curiosa di leggere il seguito.
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