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Premi
2004 - Nastro d'Argento - Miglior attore - Herlitzka Roberto
2004 - David di Donatello - Miglior attore non protagonista - Herlitzka Roberto
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"Buongiorno, notte". Mi aspettavo il classico tragicoandante, la classica colpevolizzazione delle BR e quant'altro non si sia già detto negli anni su questa delicatissima faccenda. Invece mi sono indignata, nei confronti dei giurati del Festival del Cinema di Venezia che hanno tagliato fuori Bellocchio dal premio per la miglior regia, dando il contentino a Luigi Locascio (comunque splendido attore e geniale sceneggiatore). Questo film è un capolavoro. Basta il viso di Maya Sansa (nel ruolo di Chiara) che parla anche nelle scene senza dialoghi. Basta la serenità e la rassegnazione alla morte di Roberto Herlitzka, un favoloso Aldo Moro che assume le sembianze di un bambino giocherellone e di un saggio asceta. Bastano gli occhi nello spioncino della stanza di reclusione, circondati da un nero cupo e interrogativo alternato al rosso appariscente della bandiera. Basta la colonna sonora, a sorreggere con intensità e fragore le immagini, come sempre più di rado accade, soprattutto nel cinema italiano. Oltretutto, impossibile non apprezzare il montaggio delle scene con i filmati originali dei tg dell'epoca, un Papa dal volto triste, inespressivo, deluso, contrapposto a un Moro sorridente, spensierato, che passeggia nell'immaginazione di Chiara. (Chi è l'assassino e chi la vittima? Chi è il giusto? Chi è il vero carnefice?) "[...] vorrei capire coi miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. se ci fosse la luce sarebbe bellissimo." Ho pianto.
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