Mi è sembrato un libro scontato con una storia assai esile che in buona parte prende a piene mani da full metal jacket. Non lo consiglio.
Caduta libera
Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo e nel 2009 ha scritto il romanzo "Educazione siberiana".
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Autore:
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Snaporaz 08 maggio 2024Scontato
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Pit1987 17 marzo 2022Semplicemente veritiero
Dal racconto si può capire cosa e come l’autore abbia vissuto il tutto in prima linea, racconto palpabile dove si può capire la realtà dei fatti descritti minuziosamente da un Lilin sempre avvolgente nello scrivere
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MICHELE VITIELLO 09 gennaio 2011
Che dire,veramente un ottimo libro,che Lilin sostiene reale ed io gli credo.Non un racconto di colpi sparati,semplicemente,ma un racconto di guerra vero e proprio,con tutte le sue sfaccettature e di conseguenza le violenze che la guerra stessa provoca.In più il libro fa capire come sia impossibile non abbrutire e rimanere lucido,sensibile,semplicemente un essere umano durante un conflitto.Forse questo libro potrebbe essere letto da chi manda i ragazzi di 18 anni in guerra,chi la guerra la decide a tavolino,mentre non sa di gente che viene crocifissa con picchetti delle tende,di gente che cava gli occhi ai nemici,di gente che scuoia vivi gli avversari,come nel libro scrive Lilin e ripeto,io gli credo.Consigliatissimo a tutti e complimenti a Lilin,un ottimo lavoro!!
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