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Nationality Letteratura: Italia
Canale Mussolini. Parte prima
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Canale Mussolini. Parte prima - Antonio Pennacchi - copertina
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Canale Mussolini. Parte prima

Descrizione


Un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana.

Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.

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Dettagli

1
2019
Tascabile
464 p.
9788804711230

Valutazioni e recensioni

_ilariaz_
Recensioni: 5/5
Conoscere il proprio territorio

L'agro pontino e la sua storia. Un luogo visto dagli occhi di chi lo ha vissuto e può raccontarne storie, aneddoti e curiosità che non sempre, anche per chi vive in loco, ricorda o conosce, soprattutto i più giovani. Un bel libro ironico e divertente in alcuni punti, critico in altri e soprattutto una biografia del territorio che vale la pena conoscere, scoprire o riscoprire.

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CeciliaRomanini
Recensioni: 5/5
Un libro che non può non rimanere nel cuore.

Un peccato finirlo. Il titolo viene dal nome del principale canale di bonifica delle Paludi Pontine. Oggi questo canale si chiama "Canale delle Acque Alte". Gran parte della storia (tranne la prima) è ambientata proprio nella zona del Canale Mussolini, sempre presente nella vita dei protagonisti: silenzioso e prodigo compagno di viaggio, spettatore discreto di amori e gioie nati sulle sue sponde e a volte anche portatore di calamità. Il romanzo ripercorre mezzo secolo di storia italiana vista dagli occhi dei Perruzzi, una delle tante famiglie di coltivatori e mezzadri del Nord trapiantati in Agro Pontino intorno agli anni 30'. Il narratore è un membro della famiglia Perruzzi, la cui identità verrà rivelata solo nelle ultime pagine del romanzo. Trattandosi di un tipo di narrazione colloquiale il tono è spesso informale, ironico, simile alla lingua parlata, con frequente uso del dialetto veneto, venetopontino e laziale. I personaggi ti entrano dentro piano piano, impari a conoscerli, a capirli, a ridere e piangere con loro. Tante volte leggendo "Canale Mussolini" mi sono messa a ridere sul serio e altrettante volte ho pianto. Questo romanzo è una finestra su un mondo che ormai non esiste più e che vale da pena di essere esplorato. Per me, che sono nata alla fine degli anni 80', è qualcosa di nuovo. La prima e la seconda guerra mondiale, le tradizioni e usanze di quegli anni sono qualcosa di astratto che conosco solo attraverso i libri di scuola, le letture che ho fatto, i film, o i racconti di chi quelle guerre le ha fatte. Per chi, come me è nato dopo, questo romanzo è un'occasione per capire meglio cosa significava vivere a quei tempi. Per gli altri può essere un modo per rivivere la loro giovinezza trascorsa in un periodo storico difficile e controverso ma allo stesso tempo un momento in cui i valori come la famiglia, l'amicizia, l'amore, il coraggio avevano davvero un significato.

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Victoria
Recensioni: 4/5
interessante

lettura scorrevole, ben scritto e racconto interessante

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Recensioni

3,62/5
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Antonio Pennacchi

1950, Latina

Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant'anni, ha pubblicato tre romanzi con Donzelli: Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998). Per Mondadori ha pubblicato Il fasciocomunista (2003, premio Napoli) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza 2008). Nel 2010 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini edito da Mondadori, che nel 2011 ha ripubblicato anche il suo romanzo d'esordio, Mammut. Sempre per Mondadori esce nel 2015 Canale Mussolini. Parte seconda.Ha collaborato a «Limes»; suoi scritti sono apparsi su «Nuovi Argomenti», «Micromega» e...

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