L'autrice ripercorre la propria vita sulle orme dei cani che hanno frequentato la sua casa. E, con il suo tipico e intelligentissimo stile ironico e riflessivo, la Arnim analizza se stessa, la propria maturazione e gli aspetti della propria personalità, attraverso il suo atteggiamento con i cani, come se ogni cane rappresentasse, con la propria capacità di ascolto, di dedizione alla padrona, una sorta di specchio vivo, di immagine di confronto con la quale capire meglio se stessa. A volte l'autrice è tentata dall'approfondire il racconto della propria vita deviando nel tipico romanzo autobiografico, ma si trattiene, correggendosi: "Questa non è la mia autobiografia, è la biografia dei miei cani". E riesce a rimanere su questi binari tematici con una grandissima capacità, quella di mantenere sempre vivo l'interesse del lettore e di appagarlo con una storia belllissima, nella quale si intrecciano le speranze e le delusioni, le gioie e i dolori di persone e animali, confermando il rapporto profondo e interattivo che lega queste due categorie di essere viventi. Dalle storie dei cani, emerge comunque a biografia dell'autrice come un quadro impressionista, nella quale mancano i contorni delle date, dei nomi, dei riferimenti concreti, ma sono presenti, con straordinario potere suggestivo, i colori delle sue emozioni, dei suoi desideri, dei suoi capricci, dei suoi affetti familiari, dei suoi rimorsi, delle sue paure.
"I cani, quando amano, amano in modo costante, inalterabile, fino all'ultimo respiro. È così che mi piace essere amata. E perciò parlerò di cani": così esordisce Elizabeth von Arnim in questa sorta di autobiografia intessuta di ironia. Scritto nel 1936, il libro racconta il rapporto di Elizabeth coi quattordici cani che, testimoni non del tutto silenziosi, le sono stati via via accanto. E proprio attraverso il loro succedersi vicino a lei, quasi "datando" affettivamente i momenti della sua esistenza, l'autrice evoca luoghi, fatti e amori di una vita non comune. Immediato è il collegamento col fortunato Giardino di Elizabeth: sono cambiati i protagonisti - i cani hanno sostituito i fiori e le piante - ma sono rimasti intatti la sensibilità, l'intelligenza, l'anticonformismo con cui la von Arnim racconta.
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Informazioni:
194 p. 21 cm
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Anno edizione:1991
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