Canti e cunti. 'Ogne ttantu pigliu e ccantu ve cuntu ca 'na vota
Il titolo del libro "Canti e Cunti" deriva dalle due attività che Vittorio Butera si attribuisce per comunicare il genere delle sue composizioni poetiche. Costituiscono il volume i testi delle prime due edizioni selezionate dal poeta e i primi inediti raccolti dall'UNLA di Conflenti. Quando canta, il poeta s'immerge tra sentimenti e memorie, esprime il senso dei luoghi e il dolore dell'elegia, tocca tematiche esistenziali, sfiora la metafisica. I "cunti", collegandosi alla favola antica, svolgono la funzione di castigare i costumi e i vizi degli uomini. Per il carattere mordace, per le sferzate taglienti o bonarie che contengono, e perché inoltre sono parte del racconto locale, vengono inseriti tra i "cunti" sia i ritratti dei personaggi sia le satire, che documentano aspetti sociali, politici ed economici dell'epoca. A giudicare dai titoli scelti dal poeta, la priorità spetta al canto, ossia alla lirica e all'elegia che interessano l'interiorità dell'essere umano; il raccontare viene dopo, avendo come argomento il mondo esterno.
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Anno edizione:2016
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