Il canto del profeta - Paul Lynch,Riccardo Duranti - ebook
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Il canto del profeta
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Descrizione


È una serata umida a Dublino quando la biologa Eilish Stack sente qualcuno bussare alla porta. In piedi davanti alla veranda trova due uomini della polizia segreta, venuti a cercare suo marito, vicesegretario del sindacato insegnanti. Larry Stack però non è ancora rientrato. «Non c’è niente di cui preoccuparsi» le dicono gli agenti in tono cortese. Ma una volta che se ne sono andati, Eilish ha l’impressione che le ombre della notte siano entrate in casa. Qualche tempo prima, il partito di destra National Alliance è salito al governo e ha approvato delle leggi che gli attribuiscono poteri d’emergenza. Poco dopo, Larry è inghiottito dal labirinto burocratico dello Stato e la vita di Eilish e dei suoi quattro figli sprofonda nel caos. Tutta l’Irlanda scivola verso l’autocrazia, risucchiata in un «buco nero» che «anche quando il regime sarà rovesciato continuerà a crescere e a consumare il paese per decenni». Le scuole e i negozi chiudono, gli scaffali dei supermercati si svuotano, i cittadini perdono il lavoro, poi anche i loro diritti. Per strada si spara e si lanciano bombe. Finché agli irlandesi non resta altra scelta che scappare come profughi. Distopico, terribilmente attuale, sostenuto da un ritmo serrato, «Il canto del profeta» ci ricorda in modo drammatico quanto siano fragili le nostre libertà e quanto sia facile, anche per una democrazia del ricco Occidente, precipitare nella barbarie.

Dettagli

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288 p.
Reflowable
9788832973525

Valutazioni e recensioni

  • Daniele
    distopico e inquietante

    Si tratta di un romanzo del genere distopico, ma la sua ambientazione nell'Irlanda contemporanea lo rende inquietante, perché dà la sensazione di una regressione autoritaria che potrebbe accadere davvero nelle nostre democrazie

  • Matteo
    Distopico ma neanche tanto

    Il libro è ben scritto e la lettura è scorrevole, Il racconto è ambientato in una Irlanda distopica in cui gli estremisti salgono al potere

  • Loris

    Da tempo un romanzo non mi angosciava tanto, chiedendo al contempo con urgenza di essere terminato. Il territorio della distopia è inflazionato e può sorgere il sospetto che Lynch abbia esagerato, calcando la mano nel contesto di una democrazia occidentale. Basta però pensare al passato recente (la guerra civile in Irlanda è stata realtà fino a ieri) o allo scenario geo-politico attuale per nutrire qualche timore. La progressione degli eventi è fin troppo familiare: si parte dalle leggi speciali necessarie a superare presunte emergenze per approdare ad una dittatura di fatto che tacita il dissenso con la forza e la paura. Da lì seguono crisi economica, rivolte, guerra: è il canto apocalittico del profeta biblico, una fine del mondo ‘locale’, ma non per questo meno devastante. Lynch sceglie il punto di vista di una donna della middle class e ne illustra la progressiva discesa nell’angoscia, mentre la famiglia è travolta dagli eventi e smembrata. Le tenebre si presentano con un poliziotto che bussa alla porta e ben presto tendono a risucchiare tutto, nonostante i tentativi di restare aggrappati a qualche forma di speranza che confina con la negazione della realtà. Sullo sfondo il tempo e le stagioni scorrono, insinuando il dubbio dell’insignificanza dell’individuo a fronte di un universo indifferente. Il finale è un crescendo drammatico che ha il culmine emotivo in una straziante constatazione di morte e prospetta una fuga che ribalta l’idea di migrante cui la cronaca ci ha abituati. La prosa di Lynch si addensa in paragrafi senza a capo, fitti di periodi lunghissimi che inglobano anche i dialoghi: l’iniziale effetto straniante in lettura è presto superato e porta con sé un senso di accumulo e caduta a precipizio che rispecchia il contenuto narrato.

Conosci l'autore

Foto di Paul Lynch

Paul Lynch

1977, Limerick

Paul Lynch è un autore irlandese. Nato a Limerick nel 1977, è cresciuto nella Contea di Donegal. Ha diretto la sezione di critica cinematografica dell’«Ireland’s Sunday Tribune» e collabora da tempo con il «Sunday Times». Cielo rosso al mattino (66th and 2nd, 2017) è stato il libro dell’anno per l’«Irish Times», il «Toronto Star» e l’«Irish Independent». Il suo secondo libro, Black snow, ha vinto in Francia il Prix Libr’à Nous per il miglior romanzo straniero e il Prix des Lecteurs Privat. Considerato tra gli scrittori irlandesi più brillanti della sua generazione, la sua scrittura è stata spesso accostata ad autori come Cormac McCarthy, Seamus Heaney...

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