Il canzoniere - Umberto Saba - copertina
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Letteratura: Italia
Il canzoniere
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Descrizione


Un'antologia per rileggere "l'uomo di pena" Saba, il cui percorso poetico è in equilibrio perfetto fra classicità e contemporaneità: la classica perfezione formale delle sue forme poetiche, dove è sedimentato il suono della migliore tradizione lirica italiana, e la sofferta testimonianza della crisi dell'uomo novecentesco. "Saba - sosteneva Pier Paolo Pasolini - è il più difficile dei poeti contemporanei. Al più semplice esame linguistico non c'è parola in Saba, la più comune, il "cuore-amore" della rima famosa, che non risulti immediatamente violentata, o almeno, nei momenti in cui meno chiara fosse la violenza espressiva, malconcia e strappata al suo abituale significato, al suo abituale tono semantico".

Dettagli

10 ottobre 2014
640 p.
9788806224714

Valutazioni e recensioni

  • Car_Cam
    Da leggere

    Acquistato per un esame universitario, e devo dire che si tratta di una buona edizione

  • Silvia
    Il Canzoniere

    Ho acquistato il libro perché pur essendo di Trieste ed avendo moltissimi libri di autori triestini come Svevo e Joyce.... nella mia libreria mancavano le poesie di Saba : lo ho riscoperto ad una mostra permanente presso la biblioteca - museo LETS di Trieste che consiglio a tutti di visitare .... Saba è riuscito a descrivere la sua vita in versi piuttosto che in un diario : grandissimo autore .... data la mole dell’opera si può anche centellinare nel corso di un anno intero ....

  • MarioM35
    Umberto Saba

    Umberto Saba (1883-1957). Ha un'infanzia travagliata in quanto il padre abbandona la mamma del poeta prima che Saba nascesse. Per questo e per il carattere difficile della madre, Saba cresce con la balia e questo segnerà la sua esistenza, infatti il poeta soffriva di crisi depressive. Il suo vero cognome era Poli mentre Saba viene forse da una storpiatura del cognome della balia, costei si chiamava Schober oppure dall'ebraico, (lui era di origine ebraica da parte di madre) che significa nonno, figura importante per lui. Saba studierà da autodidatta autori come Petrarca, Parini, Alfieri. Partirà per il servizio di leva e sarà distaccato a Salerno. Compra una libreria che però dovrà vendere per le leggi razziali del 1938. La sua poesia è di fondamentale importanza non solo per la sua bellezza ma anche perché Saba è uno degli autori della linea antinovecentista, ovvero dopo la Grande Guerra c'era bisogno di un "ritorno all'ordine", all'armonia dunque il testo torna al centro di tutto. La sua è la poesia "onesta", "pura" ossia ricorre ad una metrica tradizionale, il lettore trova il messaggio della poesia in modo chiaro e semplice. Inoltre in tutta la sua produzione, il poeta attua una ricerca psicoanalitica della sua persona dunque vi troviamo tanto dal punto di vista autobiografico. La poesia più bella, secondo il mio modesto parere e di grande attualità, è La capra: poesia composta da tre strofe. Nella prima il poeta quasi per gioco, risponde al belato della capra. Subito dopo la osserva meglio e vede che l'animale ha il viso "semita" cioè ha una fisionomia ebraica e dunque il belato viene posto sullo stesso piano della parola dell'uomo ed è un belato, un urlo, un pianto universale per le atrocità e le barbarie che l'uomo ha commesso. Da notare anche che nella terza ed ultima strofa i lemmi semita e vita fanno rima.

Conosci l'autore

Foto di Umberto Saba

Umberto Saba

1883, Trieste

Umberto Saba è stato un poeta italiano. La madre, ebrea, fu abbandonata dal marito prima della nascita del figlio: S. conobbe il padre solo da adulto ma ne rifiutò il cognome, Poli, assumendone uno che suonasse omaggio alla razza materna («saba» significa «pane» in ebraico). Senza aver terminato gli studi, lavorò come praticante in una casa di commercio triestina e anche come mozzo su un mercantile. Fu militare durante la grande guerra, ma non andò mai al fronte. L’esordio poetico di S. era avvenuto già nel 1903 con l’edizione privata de Il mio primo libro di poesia, ma la sua prima vera uscita pubblica è del 1911, con Poesie, introdotte da S. Benco. Seguiranno nel ’12 le liriche di Coi miei occhi e il saggio...

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