La casa di Ade. Eroi dell'Olimpo. Vol. 4

Uno dei libri più belli della saga, tensione e avventura

In assoluto il migliore della saga Eroi dell’Olimpo e uno dei migliori dell’autore Il maggior pregio di questo libro è sicuramente l’essere più incentrato su Percy. Ci voleva proprio una bella messa a fuoco sul semidio più potente della sua epoca, cosa confermata da Hazel e Nico nel secondo e del terzo volume di questa saga. E comunque dopo questo libro nessun semidio, neanche Ercole, può paragonarsi a lui. È un libro straordinario, dove finalmente potremo vedere il tanto decantato e temuto Tartaro, volevo vederlo fin dal “Il ladro di fulmini”. Il modo in cui Percy e Annabeth sono riusciti andarsene da un simile posto mi ha commosso. Mentre per la prima si vede emergere anche il lato oscuro del figlio di Poseidone, sarebbe interessante se Riordan decidesse di approfondire l’argomento. Magari, essendo entrato nel mondo romano, Percy potrebbe essere influenzato dalla figura romana del padre, Nettuno, assai più temibile di Poseidone.

Gli dei tenteranno di conquistare il mondo e Percy, insieme agli amici semidei come lui Annabeth, Grover, al fratellastro Tyson, Talia e Nico Di Angelo, dovrà assolutamente impedirlo. Combatterà, nel corso dei capitoli, con tutte le sue forze e sempre con l’aiuto dei suoi inseparabili amici, sconfiggendo creature fantastiche, titani e altri numerosi nemici. Alla fine de Il sigillo di Atena avevamo lasciato Annabeth e Percy in pericolo, finiti in un pozzo buio e profondo che portava dritto dritto agli Inferi. Gli altri semidei, Jason, Leo, Piper, Frank, Hazel e Nico, per liberarli dovranno fare di tutto per chiudere le Porte della Morte. L’impresa non si rivelerà per nulla semplice. Sopravvivere nella Casa di Ade sarà davvero difficile per i due ragazzi: dovranno affrontare forze malvagie e nemici oscuri, con mostri che vivono lungo le sponde ribollenti del Flegetonte e negli abissi infuocati del Tartaro.