Se avete comprato questo libro pensando che possa aiutarvi a sopportare meglio il turno nella sala d'attesa del dentista, ovvero che possa servire a non stare lì a contare le fermate della metro o, ancora , in auto mentre attendete vostra moglie (ma potrebbe essere anche vostro marito) che alle 20.45 non si decide ancora a scendere da casa per andare a teatro alla prima delle 21.00, riflettete che in simili circostanze Simenon questi racconti li scriveva . Proprio così: doveva colmare i vuoti fra la stesura di un romanzo e di quello successivo. Diavolo d'un Georges!
Il castello dell'arsenico e altri racconti
In un anno, il 1938, in cui scrive alcuni dei suoi romanzi migliori (e basterà citarne tre: La casa dei Krull, Gli intrusi e Il borgomastro di Furnes) Simenon, quasi per distrarsi, butta giù anche trentatré racconti, fra cui quelli che hanno come protagonista il «dottorino», un simpatico medico di provincia con la vocazione del «risolutore di enigmi».
«Alle cinque ero là, come gli altri giorni... Stavo mandando giù un sandwich, e intanto mi guardavo intorno distrattamente... E a un tratto ho notato una donna che mi osservava sorridendo... Non sono un dongiovanni, mi creda... Mi è sempre bastata mia moglie... Ma quella lì... Mi sono subito chiesto che ci facesse in un locale così popolare... Le capita di andare al cinema, no?... Ha presente le dive americane, le vamp, come le chiamano?... Be', dottore, avevo davanti agli occhi una vamp!...»
Convinto di vivere un'avventura con la donna più bella che abbia mai incontrato, un anonimo ragioniere si trova, letteralmente, un cadavere tra le braccia; un ammiraglio che non è un ammiraglio ma solo un ex cuoco di bordo si volatilizza in pieno giorno senza lasciare tracce; un tale che ha la mania di comprare pantofole viene ucciso in un grande magazzino mentre ne prova un ennesimo paio: sono alcuni degli omicidi che dovrà risolvere, nei cinque racconti che concludono il ciclo delle sue avventure, il dottor Jean Dollent, investigatore dilettante ma ormai parecchio scafato; non solo: gli toccherà anche indagare sui misteriosi avvelenamenti che avvengono in un immenso castello fatiscente e scalcinato, nonché sull'autore di un delitto quasi perfetto. In un anno, il 1938, in cui scrive alcuni dei suoi romanzi migliori (e basterà citarne tre: La casa dei Krull, Gli intrusi e Il borgomastro di Furnes) Simenon, quasi per distrarsi, butta giù anche trentatré racconti, fra cui quelli che hanno come protagonista il «dottorino», un simpatico medico di provincia con la vocazione del «risolutore di enigmi».
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rosolino 09 febbraio 2023
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YMD 30 dicembre 2021
Ve lo consiglio!
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