Una lunga intervista con uno dei rocker più bravi e sottovalutati d'Italia. Autore di canzoni famose e produttore di gruppi di successo. Nel corso del volume l'autore narra di Bubola cedendogli il 'microfono letterario' e facendolo parlare a ruota libera della propria carriera "Massimo chi ?" se non sapete dare risposta a questa domanda anche voi fate parte della moltitudine di coloro che non lo conoscono, perchè Massimo Bubola apparentemente è proprio questo, ovvero un nome qualunque, uno di quelli magari letti distrattamente su un elenco del telefono, un nome come ce ne sono a migliaia senza se e senza ma. In realtà Massimo Bubola è invece molto di più e lo sa molto bene Matteo Strukul, giovane scrittore Padovano vicino al rock e al mondo del fumetto; perchè Bubola è un vero 'eroe del sommerso', uno di quelli che farebbero trepidare il cuore di gente del calibro di Springteen, Dylan e Waits, che sulle gesta di eroi dimenticati hanno costruito tre solide carriere; uno che ha saputo coniugare sin dai settanta e con grande efficacia, poesia, letteratura colta, assieme all'attualità e alla musica rock di livello, tracciando la strada per centinania di altri cantautori, scrivendo pezzi come 'Quello che non ho' , 'Fiume Sand Creek' o 'Il cielo d'Irlanda', portati al successo da altri ma che regolarmente vengono riproposti nel corso dei suoi concerti per pochi intimi. Una lunga chiacchierata a 360° che parte dall'inizio della carriera di Bubola attraverso i suoi oltre venti dischi e alle sue numerose collaborazioni, le più celebrate quelle con i Gang e Fabrizio De Andrè, e che inevitabilmente vira in direzione delle considerazioni personali in merito alla carriera di un grande autore che non ha mai avuto il seguito e il successo che si merita.
Il cavaliere elettrico. Viaggio romantico nella musica di Massimo Bubola
Massimo Bubola è una figura centrale nella canzone d'autore italiana. Negli oltre trent'anni della sua carriera ha composto diciannove album (compresi compilation e live) e scritto più di trecento brani. Già alla fine degli anni 70 Bubola trasfonde nelle sue canzoni la potenza del linguaggio del rock, senza rinunciare a una poetica che si abbevera alla tradizione della musica popolare e della canzone d'autore italiana. Miscelando questi elementi, arriva a maturare una formula musicale ricca di suggestioni letterarie che è stata definita 'rock d'autore'. Non a caso è proprio al sodalizio con Bubola che si devono i due album del periodo folk rock di Fabrizio De Andrè: Rimini e L'indiano. Ma l'autore veronese continua a sviluppare un percorso personale, che porterà alla creazione di un'epica musicale attraverso i ritratti di personaggi storici come Giuseppe Garibaldi, Dino Campana, Tina Modotti, o con la moderna rivisitazione della latinitas di Eulario & Niso. Questa epopea rock, figlia delle tradizioni italiane, nulla ha da invidiare a quella a stelle e strisce di Bob Dylan e suggerisce in ambito musicale le medesime istanze che costituiscono la spina dorsale della New Italian Epic di oggi. Per questo Matteo Strukul, critico musicale fra i più attenti e preparati della nuova generazione, ha deciso di raccogliere la testimonianza di Massimo Bubola: per porre in luce i guizzi e le riflessioni, la letteratura e l'istinto rock che caratterizzano l'intera sua opera.
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Anno edizione:2008
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In commercio dal:30 giugno 2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ciro Andreotti 07 marzo 2013
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