Sulla scia della Cassar Scalia, un nugolo di scrittori si fa strada ad Acireale e dintorni. A fianco di Cantarella, Russo e Maimone troviamo questo libro di Davide Pappalardo, che ambienta però la sua vicenda in varie città del nord e in un passato immaginifico. Il ritmo è dato più dall'azione che dalla scrittura, come nella tradizione hard boiled; ciò comporta una certa difficoltà a seguire il plot. I personaggi sono però ben caratterizzati e non mancano momenti di tensione e di puro divertimento. il filone acese si fa seguire.
Che fine ha fatto Sandra Poggi?
Milano, dicembre 1973. Libero Russo, scalcagnato investigatore, viene contattato da uno sconosciuto nella sua bicocca al quartiere Isola, dove vive in compagnia di un gatto e delle canzoni di Fred Buscaglione. Deve rintracciare Sandra Poggi, una ragazza della Milano bene di cui si sono perse le tracce. Un caso all'apparenza semplice, visto che la giovane è in contrasto con la famiglia. Libero, alle prese con i propri tormenti interiori e con la nostalgia per la sua terra, la Sicilia, intuisce che potrebbe non trattarsi semplicemente di una fuga da casa. In un vorticoso giro di giostra tra Milano, Venezia e Bologna, l'investigatore entra in contatto con neofascisti, strizzacervelli, prostitute, doppiogiochisti, movimentisti, poliziotti corrotti, per cercare di arrivare a Sandra, che sembra volatilizzarsi ogni volta che l'afferra, in un gioco di specchi in cui non si sa più chi è l'inseguito e chi l'inseguitore...
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Autore:
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Anno edizione:2019
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Che fine ha fatto ma soprattutto chi è Sandra Poggi? “Sandra vuole scoprire il mondo. E’ come una bambina desiderosa di capire come va la vita. Piena di domande. Pronta ad esplorare. Non so come dirlo, ma grazie a lei vedi tutto sotto una luce diversa. Ti prende per mano e ti conduce su strade mai battute.” E’ un’ammaliatrice, un camaleonte o semplicemente una ragazza fuori posto in una famiglia che non sa apprezzarla per quello che è? Ho finalmente ritrovato Libero Russo, il trasandato investigatore privato (in attesa del rinnovo della licenza???) di Buonasera (Signorina). Lo ritrovo un po’ cambiato: si è dato una ripulita, è più maturo e sfodera una cultura artistica che non avrei mai immaginato. Ho notato una scrittura più curata, anche se lo stile è fortunatamente sempre lo stesso con l’immancabile ironia che qua e là sdrammatizza. Ci sono belle pagine cariche di nostalgia per la Sicilia in cui Libero ha trascorso la sua infanzia: il nonno, il mare, l’Etna. Ogni tanto ritorna anche il ricordo di Clelia, mai dimenticata nonostante sia stata l’origine dei suoi guai, alla quale Sandra somiglia molto. Come nel libro precedente ci sono tante citazioni cinematografiche, musicali e soprattutto letterarie: si va dai fumetti di Alan Ford a Shakespeare passando per Mann, Cronin, Stevenson e persino Dante e Pascoli. Leggete attentamente e divertitevi a scovarle: io mi ci diverto un sacco. E se non le trovate, non importa: è un libro che in ogni caso vi appassionerà.
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