Chiàcchiari e pinsera
L’opera racconta meglio di un trattato la società villafratese arcaica e la civiltà contadina che non c’è più, con i suoi miti e i suoi riti, gli usi, i costumi, le credenze, i pregiudizi, la medicina empirica, le pratiche magiche e le strategie di sopravvivenza. Chiamando le cose con il loro nome, senza metafore o eufemismi, che mal si concilierebbero con la crudezza del linguaggio contadino, Totò Mazzara illustra, come può fare soltanto un pittore attento ai particolari e alle sfumature cromatiche, scenette di vita vissuta, strade di campagna e del centro, polverose nella bella stagione, fangose e quasi intransitabili nella brutta. E il tracciato a serpente della ferrovia che da Villafrati portava a Palermo (soppressa il 1° febbraio 1959), feste religiose, gare di abilità come il Gioco dei Pignatelli e il Palio della Cuccagna, fughe d’amore e rituali di corteggiamento a scopo matrimoniale, gruppi di fedeli in gonnella intenti a recitare il rosario all’ombra della Santa Croce, nel quartiere Ultime Case, mentre tutt’intorno i bambini catturavano farfalle e coccinelle schivando le bastonate delle pie donne, sempre pronte a gridare allo scandalo. Prefazione di Pippo Oddo.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2022
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it