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L'Oscar "a sorpresa" del 2017, ma non poi così tanto: un cast eccezionale, una storia forte e un regista dallo sguardo delicato e profondo
«Il talento di Barry Jenkins dona alla causa "black" tinte nuove e commoventi» – Il Manifesto
«Nella sua poetica esilità, l'opera seconda del 35enne Barry Jenkins ha vari motivi di interesse, a partire dal fatto che all'implicita domanda "Cosa significa essere nero nell'America di oggi?" risponde con il ritratto giocato fuori dagli stereotipi di un giovane gay, dimostrando che la questione dell'identità di un uomo di colore è tema complesso e non banalmente riconducibile a livello di problemi di razza.» – La Stampa
Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono. Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l'atteggiamento aggressivo, l'arroganza che indossano fin da piccoli. Chiron -è questo il suo vero nome- non è un duro, ma nemmeno un debole. È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione. Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.
Premi
2017 - Oscar [Academy Awards] - Miglior film
2017 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attore non protagonista - Mahershala Ali
2017 - Oscar [Academy Awards] - Miglior sceneggiatura non originale - Barry Jenkins, Tarell Alvin McCraney
2017 - Golden Globes - Miglior film drammatico
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una sorpresa a basso costo questo film, pieno di rabbia e di dolore. Sicuramente da guardare anche se non meritava l'Oscar al miglior film.
Moonlight è il film vincitore del premio Oscar 2017. Nonostante non lo ritenga il miglior film dell'annata 2016, la vittoria della statuetta non è così immeritata. Il film segue le vicende di Chiron, ragazzo di colore ed omosessuale, dividendo la narrazione in tre parti ( come si evince dalla locandina ): infanzia, adolescenza ed età adulta. Ognuno di questi archi narrativi mostra le difficoltà di un ragazzo prima, è un uomo dopo, che viene a conoscenza del mondo che lo circonda e, soprattutto, di sé stesso. Ottime la regia, la sceneggiatura ( premio Oscar ) e, a mio avviso, la fotografia le musiche. La trama, forse un po' semplice, non è comunque banale e, anzi, non si può non rimanere toccati nel profondo. In poche parole: trama semplice ma film complessivamente molto bello e ben confezionato.
Ho visto questo film dopo aver letto e sentito tante opinioni positive ancora prima che fosse nominato per l’oscar che poi si è aggiudicato. Devo dire che queste alte aspettative sono state un po’ deluse. Nel complesso non mi è dispiaciuto perché la storia è molto profonda e commovente e il tema è importante, ma non l’ho trovato particolarmente originale, sembrava qualcosa di già visto. Sicuramente sopravvalutato, è un film che consiglierei ma senza aspettarsi un capolavoro.
Recensioni
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