Il cinghiale che uccise Liberty Valance - Giordano Meacci - copertina
Il cinghiale che uccise Liberty Valance - Giordano Meacci - copertina
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Letteratura: Italia
Il cinghiale che uccise Liberty Valance
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Descrizione


Nell'immaginario paesino di Corsignano -tra Toscana e Umbria - la vita procede come sempre. C'è gente che lavora, donne che tradiscono i propri uomini e uomini che perdono una fortuna a carte. C'è una vecchia che ricorda il giorno in cui fu abbandonata sull'altare, un avvocato canaglia, due bellissime sorelle che eccellono nell'arte della prostituzione e una bambina che rischia la morte. E c'è una piccola comunità di cinghiali che scorrazza nei boschi circostanti. Se non fosse che uno di questi cinghiali acquista misteriosamente facoltà che trascendono la sua natura. Non solo diventa capace di elaborare pensieri degni di un essere umano, ma, esattamente come noi, diventa consapevole anche della morte. Troppo umano per essere del tutto compreso dai suoi simili e troppo bestia per non essere temuto dagli umani: "il Cinghiale che uccise Liberty Valance" si ritrova all'improvviso in una terra di nessuno che da una parte lo getta nella solitudine ma dall'altra gli dà la capacità di accedere ai segreti di Corsignano, leggendo nel cuore dei suoi abitanti.

Dettagli

3 marzo 2016
452 p., Brossura
9788875217174

Valutazioni e recensioni

  • Eclipse
    Odore di sevatico

    C'è un paese immaginario - non diverso da un paese reale - con le stradine, la piazza, la chiesa, il bar. Ci sono la Toscana, i toscani e i toscanismi. C'è il desiderio acceso degli uomini per le donne e delle donne per gli uomini. Ci sono i funerali, ai quali si va per confermare i propri ricordi e maledire gioventù e sfrontatezza. C'è la terra bagnata dalla pioggia e c'è il bosco. E nel bosco ci sono cinghiali che hanno l'odore selvatico della notte e lasciano orme nella neve, visitando i cascinali come fantasmi annoiati. Guardano gli uomini e li giudicano senza indulgenza, che - del resto - non meriterebbero. Quello di Meacci è un romanzo godibilissimo, lavorato quanto improbabile; ricco di trovate, di una lingua meravigliosa (quella degli uomini) ed una inventata, grufolata, quasi da pellerossa (quella dei cinghiali). Metterci il naso (anzi, il muso) è una buona idea.

  • Non lasciatevi intimorire, la lettura di questo libro ripaga ampiamente lo sforzo! All'inizio la scrittura ricca, arzigogolata e arabescata di Meacci non mette del tutto a proprio agio il lettore, a meno che non ci si sia già fatti le ossa con Celine, Gadda, Joyce Miller, Durrell, Arbasino, Manganelli, Amis, Wallace, Pynchon e compagnia bella, insomma la 'crème' dei clowns-funamboli della parola nella letteratura del secolo XX e XXI. Tra i quali Giordano Meacci può entrare con grande merito e con la fronte cinta d'alloro. Quindi il consiglio è di procedere con pazienza e determinazione fino a pagina 440 per rendersi conto d'aver letto uno dei romanzi più divertenti, intelligenti e originali degli ultimi anni. Inoltre si impara il cinghialese che può sempre tornare utile nella vita.

  • La scrittura ricca, arzigogolata e arabescata di Meacci non mette del tutto a proprio agio il lettore, a meno che non ci si sia già fatti le ossa con Celine, Gadda, Joyce Miller, Durrell, Arbasino, Manganelli, Amis, Wallace, Pynchon e compagnia bella, insomma la 'crème' dei clowns-funamboli della parola nella letteratura del secolo XX e XXI. Tra i quali Giordano Meacci può entrare con grande merito e con la fronte cinta d'alloro. Quindi il consiglio è di procedere con pazienza e determinazione fino a pagina 440 per rendersi conto d'aver letto uno dei romanzi più divertenti, intelligenti e originali degli ultimi anni.

Conosci l'autore

Foto di Giordano Meacci

Giordano Meacci

1971, Roma

Ha scritto il reportage narrativo Improvviso il Novecento. Pasolini professore (minimum fax, 1999), il racconto Salùn (minimum fax, 2001), il saggio Fuori i secondi - Guida ai personaggi minori (Holden Maps - Rizzoli, 2002) e nel 2005 la raccolta di racconti Tutto quello che posso.Con l'Accademia degli Scrausi ha pubblicato La lingua cantata (Garamond, 1994), Versi rock (Rizzoli, 1996) e Parola di scrittore (minimum fax, 1997). Un suo racconto è apparso nell'antologia La qualità dell'aria. Storie di questo tempo (minimum fax 2004). Con Claudio Caligari e Francesca Serafini ha scritto Non essere cattivo (2015) di Claudio Caligari. Nel 2016 è candidato al Premio Strega con Il cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax).

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