Qua di seguito vi mostro un pezzo di recensione, tutta intera purtroppo non ci sta. Intera la potete trovare qui: https://alessandranekkina9372.altervista.org/cinque-lame-spezzate-di-mai-corland/ . “Cinque criminali. Cinque assassini. Cinque lame. Cinque vite diverse. Cinque motivi diversi. Cinque motivi per tradire. Cinque motivi per uccidere il Re dello Yusan. Vivere nel regno dello Yusan non è facile per la gente comune, costantemente povera e a rischio di qualsiasi criminale che cerca di fare soldi sulla pelle degli altri. Vivere in una delle città dello Yusan, significa vedere il re e i nobili prosperare giorno dopo giorno. Significa vederli banchettare con qualsiasi prelibatezza e sprecare le pietanze eccessive. Significa vederli comprare qualsiasi oggetto e servizio, mentre invece il povero è costretto a tirare avanti con quel poco che ha. Molte volte quel poco è composto giusto da un cambio e un pasto al giorno. Molte volte quel poco è composto da niente. I cinque più abili criminali del regno vengono convocati in segreto per un’alleanza. Un’alleanza che potrebbe costare loro la vita, se non peggio, torture e poi una morte tremenda. Vengono convocati ognuno per la propria abilità. […] […] […] Scrivere diversi punti di vista per riuscire a dare un’idea a 360° gradi della storia, della trama, delle vicende, dei luoghi e dei personaggi, è difficile da gestire. Perché vuol dire scendere in profondità con ognuno di loro. Vuol dire cercare di far entrare in sintonia il lettore con ognuno di essi. Vuol dire non lasciare nulla al caso di nessuno di loro e di nessun momento. E’ uno stile che Mai Corland sa usare egregiamente. Ci vuole coraggio a osare con così tanti punti di vista, è uno stile di narrazione che rischia di farti lasciare indietro qualcosa senza volerlo, per fortuna non è il caso di Mai. […] […] […]”
