Clara legge Proust

Clara lavora come parrucchiera in un piccolo salone Cindy Coiffure. La proprietaria, Habib, ha il culto di Chirac e la nostalgia di Parigi dove ha vissuto da giovane, gli altri due dipendenti sono Nolwenn la cui espressione del viso rimane sempre neutra qualsiasi evento succeda e poi c’è Patrick che lavora solo il sabato e durante le feste ed è talmente bravo che molte clienti vengono da fuori per farsi fare i capelli da lui. Un bel giorno un cliente occasionale dimentica nel salone una copia di “Dalla parte di Swan”, primo libro di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. E’ proprio la lettura dello scrittore francese - che bevendo un sorso di tè in cui ha appena inzuppato una madeleine faceva riaffiorare i suoi ricordi – le permette di rompere la routine quotidiana e reinventarsi. <<La cosa che più gli piace di lui è il ritmo che impone. Costringe alla lentezza e insieme alla massima attenzione….. Proust è il suo yoga >>.

Può un libro cambiare la vita? Stando alle pagine di questo romanzo, la risposta è affermativa. Clara è una giovane donna che si è adagiata nella sua vita. Si è accontentata di un lavoro che non la soddisfa particolarmente e di una relazione ormai scivolata nell’abitudine. Non ha una grande vita sociale, esce poco, non si concede sfizi, ascolta le vicissitudini delle sue clienti quasi sempre inerenti problemi di salute. Ha bisogno di una scossa, di un qualcosa che le dia nuova linfa. Quel qualcosa è rappresentato da un libro, un classico della letteratura francese. Clara si approccia alla lettura in punta di piedi, afferra il libro e inizia a leggerlo per ingannare la monotonia, senza grandi pretese, invece si renderà ben presto conto di quanto esso sia in grado di rapirla al punto che arriverà a vivere in un mondo parallelo, parlerà dei personaggi come se fossero persone reali, cercherà tra le parole di Proust quelle che sembrano essere state scritte per lei e cercherà di nutrirsi del loro significato. Lo stile della prosa è semplice ed efficace. Nella narrazione sono inserite spesso citazioni tratte dall’opera proustiana oltre che riferimenti allo sviluppo della trama dei romanzi che man mano Clara legge. Si prediligono i periodi brevi, le frasi incisive. Il romanzo si può idealmente suddividere in due macrosequenze: la prima focalizzata sulla vita al salone con la presentazione delle anziane clienti e delle giornate di Clara, della titolare e degli altri dipendenti e la seconda incentrata sull’impatto che la lettura de la ricerca ha sulla giovane donna con tutte le conseguenze che ne derivano. Pur essendo un libro molto breve, il lettore è coinvolto dalle vicende e non può non strizzare l’occhio con simpatia alla protagonista. Un romanzo sul coraggio di mettersi in gioco. Una lettura che si configura, indubbiamente, come una celebrazione dell’opera di Proust.

Non sarà il libro della vita, ma mi ci sono affezionata: brioso, scorrevole, edificante.