Colonialismo verticale. K2 1954: un'impresa alpinistica che racconta il nostro paese - Nico Mastropietro - copertina
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Colonialismo verticale. K2 1954: un'impresa alpinistica che racconta il nostro paese
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Descrizione


Nel corso degli anni (pur lentamente) questo libro ha continuato a crescere: il settantesimo anniversario della spedizione del 1954 al K2 ha fatto scattare il desiderio di rimettere in ordine vecchi appunti, bozze ed idee, rileggere articoli di giornale sulla stampa dell'epoca, scorrere i volumi di chi quell'impresa «lunare» la realizzò.

Dettagli

2 maggio 2025
152 p., Brossura
9791254680629

Valutazioni e recensioni

  • Sherpa
    K2: una storia, tante storie

    "Colonialismo verticale. K2 1954: un'impresa alpinistica che racconta il nostro Paese" è il volume di Nico Mastropietro che Priuli & Verlucca, con la consueta attenzione agli standard qualitativi del proprio catalogo, ha pubblicato a maggio 2025 nella collana Paradigma. Se fatto nella maniera giusta, prendere in esame i fatti della spedizione del 1954 significa andare ben oltre il racconto e la celebrazione di una vittoria sportiva. Come sottolinea Pietro Finelli, Direttore scientifico della Domus Mazziniana di Pisa, Istituto che significativamente ha deciso di offrire il proprio patrocinio alla promozione del volume, "la conquista del K2 fu un episodio simbolicamente centrale del dopoguerra: insieme alle vittorie ciclistiche di Coppi e Bartali al Tour de France e alle Olimpiadi di Roma del 1960, la conquista del K2 segna la chiusura della ferita della guerra e la 'riammissione' dell'Italia nel consesso internazionale non solo a livello politico e diplomatico ma anche del grande pubblico". Sono proprio queste le 'direttrici' lungo le quali, lasciando da parte stantie polemiche, "Colonialismo verticale" si muove: la contestualizzazione storica della spedizione guidata da Ardito Desio; la ricostruzione del complesso iter organizzativo, al quale non furono completamente estranei gli equilibri della realtà politica internazionale dell'epoca; lo sguardo alla percezione dell'opinione pubblica, informata dai quotidiani sulle vicende della spedizione; la costruzione e successiva rilettura del mito nato intorno all'impresa che aveva visto i modesti e bistrattati italiani riuscire là dove altri e più accreditati concorrenti avevano fallito.

  • Chogori
    Un libro che racconta, ma soprattutto spiega

    Del K2, nel bene e nel male, si parla da 70 anni e tanto è stato scritto. "K2. Una storia finita" (Priuli & Verlucca, 2007) sembrava aver posto fine alle infinite polemiche relative alle dinamiche della salita; tuttavia i tentativi di riesame dei fatti del 1954 sono proseguiti e tutt'ora, stancamente, sopravvivono. "Colonialismo verticale" vira altrove: non perché voglia eludere determinati confronti e analisi, ma semplicemente perché ci sono altri aspetti relativi alla spedizione che meritano di essere approfonditi. Quelli, di fatto, più attinenti all'esame della 'cornice' - l'Italia del tempo da un lato e la 'corsa agli 8000' dall'altro - nella quale la meravigliosa impresa del 1954 ebbe luogo e (per altro verso) la sua 'eredita', la creazione di un mito, funzionale al desiderio di rivalsa di una Nazione annientata (materialmente ma anche moralmente) dal secondo conflitto bellico mondiale, che a un certo punto viene decostruito e lascia spazio a una narrazione più realistica e schietta delle accadimenti del 1954. "Colonialismo verticale" è un libro che nei suoi vari capitoli ripercorre un'avventura fatta in effetti di tante avventure: quella che a partire dal Settecento aveva avvicinato gli italiani al Karakorum; quella reale compiuta dagli alpinisti, per i quali fu come “andare sulla Luna”; ma anche quella emozionale di quanti seguirono sui giornali il procedere della spedizione. Un libro documentato, ricco di citazioni e riferimenti, ma comunque accessibile nella lettura: in linea con gli standard qualitativi della Priuli & Verlucca, che da sempre pone al centro il valore (anche sociale) dell'alta divulgazione.

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